Basket » 14/11/2005
Il ricordo del passato serva a qualcosa! Di Mario Scotto
La presenza di Tony Zeno sabato sera a Masseriola, in
quello stesso impianto che lo vide protagonista delle
gesta della Bartolini Trasporti Brindisi anni ’80, deve servire a
ricordare non solo quei felici momenti, ma anche il futuro
del basket in questa città.
Tanti gli sforzi di "patron Ferrarese", molto simili a
quelli che anche noi facemmo in quegli anni felici e
fortunati. Adesso sembra tornato l’entusiasmo e per questo
mi permetto d’intervenire, con la speranza di dare un
piccolissimo contributo a mantenere in vita questa nuova
fiamma sportiva. Allora, come adesso, non c’era un
impianto che permettesse a Brindisi di salire in Serie A e
di restarci, e quindi ci toccò costruircelo da soli ed è
ancora lì, dopo venticinque anni, a dimostrazione di una
assoluta mancanza di programmazione cittadina per
l’impiantistica sportiva.
Quello di Masseriola fu il primo impianto per la serie A
da Napoli in giù fino alla Calabria ed alla Sicilia.
Sembra incredibile, ma è proprio così.
Ebbene, oggi, la
capienza di quell’impianto, ottenuta con tantissimi
sacrifici economici e cavilli procedurali, è scesa a meno
di 2500 posti, portando di fatto il PalaElio ad un
palazzetto non omologabile per la serie A.
Qualora, come tutti ci auguriamo, la Prefabbricati dovesse
salire nella massima serie, non potrebbe giocare a
Brindisi. Ed allora, che senso ha costruire risultati
sportivi eclatanti se poi non si programma un impianto
degno della massima serie? Ed allora tifiamo tutti per la
Prefabbricati e per il suo ingresso in serie A, ma
contemporaneamente programmiamo, da subito, un impianto da
5.000 posti, veri ed omologati, così che, in un paio di
anni, ci possa essere realmente la possibilità di
disputare la massima serie.
Chi pensa che occorrano pochi mesi per avere un impianto
omologato per la massima serie non conosce la situazione
urbanistica della città: per avere un palazzetto non basta
l’impresa adatta a costruirlo, ma ci vuole il progetto
approvato in una zona, che sia destinata ad impiantistica
sportiva ed a Brindisi queste zone nel nostro piano
regolatore, vecchio, ma unico utilizzabile, sono ridotte
al lumicino. Poi, bisogna programmare la viabilità, i
parcheggi, con studi urbanistici appropriati ed il tutto
va approvato dal Consiglio comunale e sottoposto alla
valutazione della Regione.
I tempi di approvazione di un
progetto sono lunghi, altrettanto lo sono quelli per i
finanziamenti e poi, per ultima, viene la realizzazione,
da effettuarsi con una regolare gara d’appalto.
Insomma se si parte subito, e tutto viene fatto a regola
d’arte, forse, per l’inizio della stagione sportiva 2008-
2009 si potrebbe avere un nuovo impianto.
Se questo non e’ possibile, allora resta un’altra unica
soluzione: prevedere un allargamento dell’attuale
Palaeleio; i tempi sarebbero più brevi, ovviamente, ma non
si sa quanto ne varrebbe la pena.
Insomma tifiamo Prefabbricati ma, una volta tanto,
dimostriamo di essere una città vera e cominciamo, da
subito, a porre le basi perchè il basket a Brindisi torni
realmente in Serie A.
Questa e’ una modesta considerazione di chi ha vissuto
sulla propria pelle una storia analoga ed e’ riuscito a
costruire un impianto che, ancora oggi a distanza di 25
anni, e’ l’unico della città. Sarebbe, però, ora di
sostituirlo con uno più moderno. Questa volta tocca alla
pubblica amministrazione.
Mario Scotto
Presidente della Bartolini Trasporti Pallacanestro Brindisi |