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B2 Masch.: IGE Ostuni-Melfetta=77-79

Basket » 28/01/2007

B2 Masch.: IGE Ostuni-Melfetta=77-79

Parziali: 27-19, 44-41; 55-61, 77-79
Ostuni: Milone 23, Parisi 5, Kapedani 2, Maddaloni 8, Sarli 6, Nobile 5, Avenia 26, Crovace 2. N.e. Rollo, Apruzzi. All Putignano.
Molfetta: Maggi 19, Braidot 2, Bigi 12, Teofilo 8, Leo 27, Nord, Paganucci 4, Filianoti, Storchi 7. N.e. Gadaleta. All Carolillo.
Arbitri: Calabrese di Trieste e Vanni Degli Onesti di Corno di Rosazzo.

Non ritengo che la chiave di lettura della partita sia racchiusa nel rocambolesco finale. Sinteticamente, possiamo ricordare che il Molfetta aveva la partita in mano. Non ha saputo gestire i liberi sul fallo sistematico dell’Ostuni. Ha rischiato grosso. Carolillo ha detto che sarebbe stato da guiness dei primati perdere questa partita. La tensione di Sarli vale quella di Maggi e Bigi.
Il fatto è che nel primo quarto tutto è andato per il meglio, con l’Ostuni che ha saputo sfruttare gli spazi che si creavano. Milone, grande realizzatore, ha concretizzato l’imbarazzo del Molfetta nel dover bloccare tutte le potenzialità dell’Ostuni.
E’ il primo recupero del Molfetta che non ha un filo logico. Che cosa è successo? Nella testa di qualcuno la partita era già vinta? Un primo, pericoloso calo di tensione e di concentrazione? I dieci punti di vantaggio in un quarto erano un patrimonio importante da tenere con i denti. E invece il Molfetta, senza strafare, con Bigi che ancora non era entrato in partita, recupera.
Il 44 a 41 del primo tempo era il punteggio peggiore che ci si poteva attendere.
Si era detto in settimana, a chiare lettere, che, se Molfetta avesse superato i 72/74 punti, difficilmente si sarebbe vinto, a meno che non ci “fossimo inventati qualcosa”. E se riflettiamo, già i 19 punti raggiunti dal Molfetta nel primo quarto erano fuori media. 19 per 4 fa 76.
Eppure, fuori media, ma risultato abbordabile. Ma i 41 punti dei primi due tempi erano assolutamente un dato “sconfortante”.
L’inizio del terzo quarto è ancora peggio. Ostuni prende un break e Molfetta continua la sua corsa oltre gli 80 punti. Cosa ci siamo inventati? O meglio come abbiamo tentato di tenerli ad un punteggio più basso? Con 4 piccoli e Avenia. Storchi mai in partita, la difesa ostunese diventa più mobile e aggressiva (ma non c’entra Nobile, l’uomo più in forma, con Milone, del momento).
E’ vero che fra la fine del terzo quarto e l’inizio del quarto tempo Bigi e Maggi piazzano bombe importanti (clamorosa e fortunata quella di Maggi rimasto solo perchè Parisi ha tentato un anticipo, rischio che è assolutamente normale in queste situazioni), ma il Molfetta scende di media. Realizza nel quarto tempo 18 punti.
Possiamo ipotizzare che qualche forzatura al tiro da fuori era il tentativo cosciente di recuperare su una media punti del Molfetta troppo alta? Che forse ci troviamo di fronte ad un nucleo di giocatori e ad un coach che valutano le scelte secondo un piano scelto per tutta la settimana, che comporta sicuramente dei rischi, ma è una scelta strategica condivisa?
Non abbiamo quindi nessun rammarico? No! ne abbiamo tanto.
Volevamo vincerla questa benedetta partita e non ci siamo riusciti. Volevamo cogliere l’occasione di dimostrare la forza della nostra squadra di fronte ad un pubblico più numeroso del solito e invece abbiamo esaltato la forza dei nostri avversari. Ma l’analisi la vogliamo concentrare all’andamento del secondo quarto e dell’inizio del terzo, quando abbiamo perso la tramontana.
E ripeto, non perché i nostri avversari hanno preso i sette punti di vantaggio, ma perché si sono avvicinati a quei maledetti 80 punti che ci hanno condannato.
Il Molfetta si è dimostrata una squadra forte. Non aveva niente da perdere e, nonostante un inizio sofferto, ha avuto la capacità di tornare in partita e a galla e di mettere la testa degli ostunesi sott’acqua. Abbiamo sofferto e rincorso per 2/3 della partita e abbiamo pagato pegno
Si ricomincia, non nel migliore dei modi (Canicattì, Corato, Catanzaro), ma dobbiamo pretendere da noi stessi il massimo per raggiungere l'importante piazzamento nei play off che meritiamo, senza premature polemiche.

Silvestro Iaia





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