Basket » 26/11/2007
GianPiero Lofoco intervista Tonino Malerba
Incontro spesso Antonio (Tonino per gli amici) Malerba sui campi di gioco o nei luoghi dove si mastica pallacanestro. Con vero piacere, ogni volta, discuto con lui di questo e quello ma, nell’apprendere che dal prossimo 21 dicembre andrà in pensione (è un dipendente di un’importante azienda operante nella zona industriale di Brindisi), mi sembra normale chiedergli, con un po’ più di tempo libero a disposizione, cosa aggiungerà dal prossimo mese ai suoi tanti impegni?
“Magari prima penserò a farmi una bella sia pur breve vacanza per festeggiare il pensionamento, approfittando delle festività natalizie” mi risponde senza esitazione. “Poi il resto. Gran parte della mia vita era, è e sarà in un palasport o in una palestra oltre che vicino a mia moglie Adriana e alle mie due figlie Alessandra e Paola che, per ironia della sorte, non seguono la pallacanestro”.
Alle spalle 21 anni di attività come arbitro anche ai massimi livelli, ora e da 25 anni istruttore del Comitato Italiano Arbitri (così come da 15 commissario speciale nazionale) senza dimenticare gli incarichi svolti di presidente regionale e provinciale arbitri: una gran passione per la palla a spicchi!
“In effetti, seguo la pallacanestro da quando avevo 6 anni: di tempo ne è passato tanto. Abitavo nei pressi della palestra all’aperto Galiano, nel centro di Brindisi, e tutti i giorni seguivo gli allenamenti della Libertas. In quella squadra giocava (divenendone poi allenatore) Elio Pentassuglia. Ricordo con emozione che spesso lui mi issava sulle sue possenti spalle e mi faceva tirare a canestro, tenendomi ben vicino al tabellone per non farmi sbagliare. Cominciai così a pensare seriamente alla pallacanestro. Tanta era la passione per questo sport che nel 1971 decisi di iscrivermi ad un corso di arbitro, giusto per imparare ancor di più. Il destino ha voluto che diventasse quella la mia strada, perlomeno una delle più importanti.
Per rispondere alla domanda sul futuro, ribadisco che ci penserò nel nuovo anno anche se gli impegni già non mancano e non sono pochi”.
Interessante l’approccio alla pallacanestro seguito da una gran carriera d’arbitro. Tornando indietro …
“Farei le stesse scelte. Ho ottenuto grandi risultati e grandi soddisfazioni come arbitro ed anche ora, a contatto con i giovani arbitri, provo piacere a stimolare in loro la passione e l’entusiasmo per un ruolo che proprio per la sua difficoltà e delicatezza in una gara riveste un fascino particolare”.
A Brindisi si è ancora legati ai ricordi del periodo d’oro degli anni 80 (serie A/1 e A/2) ma non è poi tanto male lo spettacolo della B/eccellenza. Un gioco però che, negli ultimi 20 anni, è profondamente cambiato.
“La pallacanestro odierna è sicuramente più muscolare ed agonistica di quella del passato che aveva il pregio di essere più tecnica e giocata a ritmi meno frenetici. Di contro il gradimento del pubblico aumenta di anno in anno in Italia (a Brindisi, per fortuna, si sarebbe potuto riempire un palasport da sei mila posti allora come ora), quindi senza spender troppe parole esultiamo alla modernità. A condizione che si continui a lavorar duro in palestra, cominciando dal minibasket”.
Nello specifico: una valutazione sulla Prefabbricati Pugliesi vista nei due mesi di campionato.
“Una squadra rinnovata così radicalmente ha bisogno di tempo, tranquillità e pazienza per centrare l’obiettivo fissato dalla società. Anche ora in virtù dello scambio Cagnin-Li Vecchi. Ritengo eccessiva la tensione attorno al gruppo allenato da Paolo Moretti. Mi sbilancio nel consigliare di non pensare troppo al primo posto in classifica nella prima fase del campionato; invece, è importante arrivare nel momento cruciale nella migliore condizione fisica, tecnica e soprattutto mentale possibile. Il ricordo degli ultimi play-off terminati amaramente per i colori biancozzurri è ancora vivo.
In società si è fatto e si farà ancora tanto per permettere alla squadra di offrire alla città il miglior spettacolo possibile: bisognerà restare calmi ed aver fiducia”.
Un’enorme esposizione mediatica, uno sviluppo interessante per la comunicazione, un’attenta opera di divulgazione: sono gli assi nella manica giocati dalla Lega Nazionale Pallacanestro con l’ausilio delle società negli ultimi anni. Il tutto a vantaggio della crescita della pallacanestro.
“La Prefabbricati Pugliesi gioca nel vero campionato italiano che merita grande attenzione da parte dei mass-media. A volte neppure io riesco a seguire tutto in tv, in radio, sui giornali, sui siti perchè tanta è la quantità e qualità di prodotto offerta. Ma è un bene che ciò accada. Basti pensare a quanti ragazzini possono avvicinarsi ad un campo da gioco incuriositi da quanto visto, sentito o letto. Oppure quanti e quali stimoli abbiano i tecnici a lavorare in palestra. O ancora all’impegno sempre maggiore di dirigenti per stare al passo con uno spettacolo sempre più gradito”.
Si rischia di passare quasi per moralisti nel voler porre l’accento, ancora una volta, sulla necessità di pensare sia alla base sia al vertice di ogni squadra?
“Lo faccio più che volentieri. Ci siamo quasi, allora spero che ogni ragazzino trovi sotto l’albero di Natale un bel pallone da basket. Poco importa che sappia giocare o meno. L’importante è cominciare a pensare quanto è bello, utile, divertente scendere in campo a palleggiare e tirare. Magari togliendosi dalla strada! Alle attuali generazioni (a Brindisi e in tutt’Italia) manca il sano agonismo e il genuino piacere delle prime esperienze nell’ affrontarsi in un bel 2 contro 2 senza troppe regole sotto un canestro magari nel cortile condominiale o nella palestra della scuola. Prima si partiva da lì per poi finire dritti nel settore giovanile della squadra del cuore.
Lentamente nella nostra città si sta tornando a respirare la stessa aria del passato (grazie ai corsi di minibasket organizzati dalle tante società locali) ma, in più in generale, la regione Puglia è ora calata in una nuova dimensione fatta di tanta pallacanestro e con squadre seguite da migliaia di appassionati. A noi (arbitri, dirigenti, tecnici, atleti, giornalisti) spetta il compito di tenere alto il nome di questo sport. Ad esempio, io continuerò a mettere a disposizione del movimento la mia passione, il mio entusiasmo, la mia esperienza”.
GianPiero Lo foco
Redazione Newbasketbrindisi.it
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