Basket » 20/05/2008
Effetto Brindisi. Di GianPiero Lofoco
“Un pubblico da serie superiore”, “il vero sesto uomo”, “uno spettacolo incredibile”: detto, ridetto, ripetuto dieci, cento, mille volte da chi mette piede nel palasport Pentassuglia di Brindisi in occasione delle gare della Prefabbricati Pugliesi.
Il “fattore campo” continua ad essere il vero valore aggiunto del fenomeno pallacanestro in città. Chi per passione radicata da anni (nella stragrande maggioranza dei casi), chi per entusiasmo dell’ultimo periodo, chi per curiosità sollecitata da cotanto interesse, nessuno vuole mancare, quando in campo ci sono Parente e compagni.
Una capillare, meticolosa, enorme macchina organizzativa permette lo svolgimento dei vari eventi sportivi dinanzi al numero massimo di spettatori possibile per la capienza dell’impianto e se Brindisi avesse un palasport da 6-7.000 posti non ci sarebbero problemi a riempirlo.
Si rischia di lasciarsi trascinare dall’eccessiva enfasi nel descrivere le emozioni che si provano, quando lo speaker annuncia “Signori, la Prefabbricati Pugliesi Brindisi” e, uno dietro l’altro, scendono in campo i dieci giocatori in maglia biancoazzurra accompagnati da urla, cori, suoni e coriandoli, bandiere, striscioni. Provare per credere per chi non c’è mai stato verrebbe da dire se non ci fosse già il tutto esaurito per ogni appuntamento.
Sensazioni forti che prendono anche chi siede in tribuna stampa ed è quindi lì, nel PalaPentassuglia, per raccontare ad altri le vicende di questo campionato.
Ad alcuni di loro è stato rivolto l’invito a render note, scrivendole di proprio pugno, le impressioni sul popolo brindisino.
Lilly Mazzone (TRCB): “Cosa è una domenica pomeriggio al Palapentassuglia? Un'iniezione di adreanalina ed entusiasmo che, anche se vissuta al piano inferiore (per lavorare), ti unisce nelle emozioni ai tanti tifosi che gremiscono le gradinate.Vada pure che non tutti, li dentro, sono grandi esperti di basket e molti si sono avvicinati ultimamente solo per moda. Ma tutto questo fa parte dell'eccezionalità della realtà che si vive qui da noi, che in qualche maniera ti rapisce e che percepisci maggiormente, quando viaggi al fianco della squadra, in quelle piazze che non hanno alle spalle la nostra stessa tradizione ne passione per questo sport. Tutto questo ti fa realizzare, una volta di più, che siamo davvero illegali in B1!”
Donatella Schirra (ufficio stampa Latina): “Atmosfera quasi surreale. I tifosi brindisini hanno la capacità di trasmettere grande energia alla propria squadra: affermare che si tratta del classico sesto uomo in campo è giusto ma al tempo stesso riduttivo. Il colpo d’occhio delle tribune così colorate e festanti è incredibile. Una partecipazione dei sostenitori così costante ed entusiasmante è difficile trovarla in qualche altro impianto di basket.”
Pamela Spinelli (ufficio stampa Brindisi): “Non c’è dubbio. Il pubblico brindisino è sicuramente un bene prezioso per la New Basket Brindisi – Prefabbricati Pugliesi. Sono tantissimi quelli che seguono le gesta della formazione biancoazzurra durante le partite casalinghe nel PalaPentassuglia (sarebbero molti di più se solo l’impianto avesse una capienza più ampia), mentre in trasferta i club organizzati riescono a riunire di media 3-400 persone. Un vero e proprio fenomeno che ci viene riconosciuto e, soprattutto, invidiato, in tutta Italia. E non soltanto dalle società della B Eccellenza, ma anche da quelle che militano in categorie superiori. Sintomatico del fatto che, oltre alla squadra, anche il pubblico brindisino è pronto per il salto di qualità. Non è facile, infatti, trovarne uno che sia contestualmente competente, appassionato e caloroso come quello che sostiene la formazione di coach Perdichizzi. E siamo certi che in questa ultima, delicatissima fase della stagione sarà proprio il pubblico a rappresentare il sesto uomo in campo.”
Franco De Simone (La Gazzetta del Mezzogiorno): “Sul mio giornale dedico sempre molto spazio ai tifosi che rappresentano la spinta necessaria per la squadra. In città è facilmente riscontrabile la travolgente passione per la palla a spicchi che, addirittura, di anno in anno aumenta. Oserei dire che pure il fragore della gente nel palasport aumenta di domenica in domenica, man mano che ci si avvicina al traguardo. Tanto entusiasmo, tanto tifo, tanta passione che premiano la squadra ed anche la società per il grande lavoro svolto in questa stagione.”
Roberto Guadalupi (Senzacolonne): “Più che le mie sensazioni sul pubblico brindisino vorrei raccontare le sensazioni di una persona a me cara (provenienza: nord-leccese, dove conoscono il basket come nel Burkina Faso conoscono l'acqua) che, a causa mia, ha iniziato a frequentare il PalaPentassuglia da qualche mese. Premetto che per lei il basket era uno sport assolutamente incomprensibile e, dopo le mie spiegazioni, ancora più! Al di là dei risvolti della gara, rimane sbalordita, meravigliata, allibita ogni volta di più a scoprire la presenza di tante persone, uomini e, soprattutto, donne, specie signore non più giovanissime, che passano dal semplice applauso al coro propiziatorio, dalla gioia all'arrabbiatura. Pensava che il basket fosse uno sport per una tifoseria giovane, sta scoprendo che a Brindisi anche i tifosi con i capelli bianchi (o che i capelli... ad averceli!) affollano con la stessa gioia di esserci sia il parterre di quelli che contano sia gli scomodi sediolini della gradinata dove ci sono quelli che cantano.”
Pierpaolo Piliego (Nuovo Quotidiano di Puglia): “Seguo la pallacanestro da tanti anni, prima come appassionato poi come giornalista ma la meraviglia, lo stupore, l’ammirazione per quel che vedo sulle tribune si rinnova di domenica in domenica. Un’atmosfera così non può che ritenersi magica e difficilmente riscontrabile in altre parti d’Italia anche perché il pubblico, nonostante qualche episodio per fortuna assolutamente marginale, è molto più maturo e competente del passato. Sottovoce dico che ……manca solo la ciliegina sulla torta per questa stagione!”
Renato Rubino (Puglia Tv): “Da sempre, il pubblico che segue le vicende della pallacanestro locale è stato molto appassionato e lo è ancora oggi, nonostante l’inevitabile cambio generazionale, che ha portato a diverse e molteplici forme di sostegno (prodotti editoriali, telematici, informatici, iniziative culturali, ecc). A volte, però, si vuole il tifoso appassionato e allo stesso tempo corretto, rispettoso, civile, composto (nel senso fisico), in nome della sacra immagine della società e della città.
Ed allora, il tifoso brindisino si sta impegnando notevolmente per far propri questi aggettivi, con un gran lavoro di base. Il percorso è facilitato anche perché la stragrande maggioranza del pubblico che affolla il PalaPentassuglia accoppia la passione con una certa competenza, sebbene non necessaria e non richiesta. E poi, come fare a non amare o a non esaltare questi tifosi che sono vicini alla squadra in qualsiasi parte d’Italia? Davvero encomiabili”.
“Effetto palasport Pentassuglia” si potrebbe concludere. Ma da sabato scorso, nel parlare con qualcuno dei tanti tifosi rientrati alle 6.30 da Latina per gara 3 e già col pensiero a rimettersi sul pulman per ritornare nel Lazio (per la quarta sfida) dopo appena 24 ore, sarebbe giusto e doveroso definirlo “effetto Brindisi”, perché , quando si alza la palla a due, tutta la città partecipa: chi è sugli spalti dei palasport di tutt’Italia accanto a Prelazzi e compagni, chi dinanzi alla tv o con la radio accesa o, ancora, incollato al computer. Un vero e proprio fenomeno sociologico, finanche complesso. Poi, quanti sacrifici per i tifosi! Che ci si pensi un attimo: doppia trasferta a Latina cioè oltre duemila chilometri in meno di due giorni, con ancora più fiducia, grinta, determinazione, gioia di farlo. Purtroppo é andata male e si deciderà tutto giovedì. L’auspicio? Semplice: “effetto Brindisi”, ora più che mai.
GianPiero Lofoco
www.newbasketbrindisi.it
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