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C Dil: O. Campobasso-Ceglie= 75-68

Basket » 01/12/2008

C Dil: O. Campobasso-Ceglie= 75-68

Maldarella, Sergio L. 16, Jelic 10, Romano, Biagio S. 6, Pappacena 6, Adamo 10, Scotto 27. ne Cordisco e Lagonigro. Coach Rubino

Corbetta 11, Stuppia 6, Abet 4, Travaglini, Santoro, Fanelli 19, Cipulli 19, Fucek 9. Ne Motta Coach Djukic

Arbitri Rodia e Marsico di Avellino
17-15, 35-25, 45-48
Statistiche:
TIRI DA 2 Olimpia 18/35 Ceglie 17/30
TIRI DA 3 Olimpia 6/28 Ceglie

Che fosse difficile, lo si sapeva sin dall'inizio. La settimana horribilis del Ceglie, culminata con l'addio di Vozza, con la richiesta di cessione da parte di Stuppia e l'infortunio capitato a Paulinho Motta durante l'amichevole contro il CUS Bari, avevano fatto temere il peggio e indotto tutti alla perplessità, giocare senza due uomini chiave sarebbe stato difficilissimo, con una squadra col morale a terra e un allenatore alla ricerca degli equilibri perduti.

L'Olimpia Campobasso ha sfruttato le debolezze cegliesi, ha capito che contro una formazione largamente rimaneggiata e con qualche elemento in squadra non al meglio poteva compiere una prodezza, e così è stato, con un Elio Scotto impressionante che si conferma come uno degli elementi più interessanti del campionato, in chiave presente e futura. Big Elio, come il mitico Pentassuglia di Brindisi, è il leader della squadra di Rubino, colpisce con assoluta freddezza dal perimetro, e da fuori area, conquistando diversi palloni, penetra in area, terzo tempo e va a canestro sfruttando qualche disattenzione di troppo della difesa cegliese, spesso impreparata nel due contro uno.

Dopo il break molisano nel secondo quarto, in cui sembrava che il mondo cadesse addosso ai cegliesi (35-25 al 20'), c'è stata la giusta reazione degli uomini di coach, che in dieci minuti si sono rifatti sotto, tamponando le accelerazioni di Sergio, della corsa di Pappacena, ma l'assenza di Motta si faceva sentire parecchio, chi metteva dentro il pallone quando esso scottava? Chi apriva il gioco sfruttando la velocità di Corbetta e gli inserimenti di Fucek? Perciò il PalaVizzieri scopre un protagonista nel Ceglie, che è emerso fuori alla distanza, capace di far sbocciare il suo talento e di fare una prova coraggiosa.
Daniele Fanelli, spesso criticato per l'approccio, risulterà uno dei migliori della sua squadra, l'ancora di salvataggio cegliese, lo scoglio cui aggrapparsi quando non si riesce ad arrivare a riva. Prova autoritaria di Daniele, che s'impegna,lotta,stringe i denti, assieme a uno scatenato Giancarlo Cipulli, smanioso e desideroso di riprendersi la scena e di diventare lo scrigno scintillante di questa squadra. Dalla lunga distanza però non arrivano i canestri, partita brutta con tanti errori da ambo le parti, un misero 5/22 dai 6,25, dalla media distanza un 17/30 (52%), ma pesano alla lunga i tanti e troppi tiri liberi sbagliati dalla lunetta. L'Olimpia ne sbaglia solamente 5 (21/26), il Ceglie ne sbaglia un'enormità (11, 19/30), con uno 0/2 di Cipulli che poteva riaprire la partita.
Il tutto sotto gli occhi di Paulinho Motta, che si starà dannando l'anima per non far parte della partita e dare una mano ai propri compagni di squadra in un momento assolutamente difficile. L'impegno di Cipulli e Fanelli è evidente, due veri baluardi, pesano come un macigno le serate storte di Corbetta e Fucek.

Seconda sconfitta in due gare per il Ceglie, ma non è il caso di far suonare campanelli d'allarme o cercare vie d'uscite, come si faceva un tempo a scuola. Quando arriverà il tanto atteso rinforzo, le cose potranno andare meglio, è una squadra rimaneggiata, spuntata, a tratti è sembrata spaesata, ma salvatasi nell'orgoglio dei suoi ragazzi.
In fondo comunque era tutto da preventivare, bisogna mettere in conto che questo poteva portare a una domenica grigia. La gente cegliese è fatta così, appassionata, calda, competente, ma anche impaziente e che quando le cose vanno male, cade nella depressione.
In questo torneo era già successo, che la striscia positiva venisse interrotta dal Martina prima, poi dal Bisceglie, sconfitte casalinghe in due scontri diretti. Laneve diceva che la sfortuna del Ceglie è stato incontrare subito in casa Martina e Bisceglie. Vero, ci può stare, però due scontri diretti, almeno uno andava vinto, perforza di cose pesa di più il ko contro Bisceglie.
Ma ora il Ceglie, con gli evidenti (temporanei) limiti tecnici, ha validi argomenti per stare nella prima parte della classifica, presto ancora per dire a che punto. Ma in condizioni normali, questa partita i ragazzi di Slavko Djukic l'avrebbero certamente vinta. Se qualcuno pensava di andare a fare un campionato anarchico, autoritario, da leader si sbagliava di grosso. Il campionato è tutto aperto, e le altre squadre basta una disattenzione e ti puniscono.
Se bisogna analizzare qualcosa, può anche andare bene, criticare chicchessia, ma senza cadere in inutili processi o ripercussioni generali che non portano a nulla, ma dopo undici giornate, la squadra è terza in classifica, a quattro dalla seconda Bisceglie e sei dalla prima Martina. Può considerarsi un fallimento? Questa squadra ha i mezzi per mettere tutto alle spalle e che abbia reso al di sotto delle aspettative?

Djukic deve mettere le cose in chiaro, ripetere fino all'infinità gli stessi concetti. Lui il basket lo conosce davvero, ne ha viste tante, e avrà una soluzione a portata di mano. Però non pensiamo si stia allarmando, anche perché sa che le sue squadre escono alla distanza, da febbraio-marzo sbocciano con l'arrivare della primavera. Sarà un caso? Poi ci sono le responsabilità, da Djukic, che punta e fa bene, a dare possibilità a Marco Travaglini, ottima promessa, giocatore in chiave futura che può dare molto, ma che sembra ancora bloccato per mettersi alla prova con questo contesto.
Ma bisogna ripartire dalla verve dei ragazzi, eliminare qualche dose di nervosismo e di tensione accumulata negli ultimi tempi, e tornare a reagire, a stupire come nelle prime sei giornata di campionato.
Però ci sono cose buone su cui ripartire, e altre su cui porre rimedio, se questa squadra dà la giusta vivacità alla manovra, riesce a essere bella,ma le partenze a rilento e in salita quelle vanno eliminate. Un'altra settimana di meditazione a Ceglie Messapica.

FRANCESCO ZIZZI





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