Calcio » 02/09/2009

Brindisi 1912: minacciata la famiglia Moscelli

Questa mattina una persona ancora da identificare si è introdotta nell’abitazione del giocatore Fabio Moscelli, spacciandosi per un operaio che aveva la necessità di leggere il contatore dell’acqua.
In quel momento, oltre ai figlioletti, in casa c’era solo la moglie dell’atleta che ha aperto la porta e si è ritrovata, invece, davanti un individuo che, con un pezzetto di legno in mano, l’ha minacciata, dicendole in dialetto brindisino di riferire al marito che quest’anno sarebbe stato meglio per lui garantire la promozione in C1, altrimenti ne sarebbero andati di mezzo i figli. A quel punto, le ha inferto un colpo al braccio con il pezzo di legno di cui si era armato, provocandole una abrasione. Poi è andato via.
Sulla vicenda adesso indaga la Digos, i cui agenti hanno ascoltato la moglie di Moscelli, lo stesso giocatore ed i dirigenti della società.

“Episodi di questo tipo – affermano i presidenti Giuseppe e Francesco Barretta – sono lontani anni luce dalla concezione di sport che abbiamo noi e che riteniamo abbia la stragrande maggioranza dei nostri tifosi. Ecco perché siamo certi che si tratti del gesto di un folle, un episodio isolato che non trova alcuna giustificazione ed al quale non riusciamo a dare una spiegazione, tanto più perché rivolto ad uno di quei giocatori che ha sempre dato tanto sul campo e che continua ad onorare la maglia che indossa dal 1° al 90° minuto di gioco.
Ma al di là di questo, sono gesti che vanno stigmatizzati sempre e comunque. È stata una vera e propria vigliaccata, soprattutto perché si è andati a colpire una donna e dei bambini piccoli. Tra l’altro, vanno sottolineati gli sforzi che la stessa Questura di Brindisi ha sempre fatto per garantire l’ordine pubblico e la sicurezza all’interno ed all’esterno dello stadio e, a conferma dell’ottimo lavoro svolto quotidianamente dagli agenti di Polizia, va evidenziato il dialogo esistente tra gli stessi ed i tifosi.
A questo punto, ci auguriamo che la Digos riesca quanto prima ad individuare il responsabile per ristabilire la giusta serenità d’animo tra i giocatori, la dirigenza e gli stessi tifosi, i quali non vogliono in nessun modo essere accomunati a questa persona. Come società, esprimiamo la nostra piena solidarietà alla famiglia di Fabio Moscelli, il quale, peraltro, si è detto sorpreso, tanto più perché i suoi rapporti con la tifoseria e con la città in generale sono sempre stati ottimi.
E questo non fa che avvalorare ancor di più la tesi secondo cui a compiere un gesto così infimo può essere stato solo un folle o uno squilibrato”.

COMUNICATO STAMPA BRINDISI 1912

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