Calcio » 14/09/2004
Esclusiva Tv? No grazie!
Nell'edizione odierna di Senzacolonne e del videogiornale di Puglia Tv si è parlato della
possibile indizione di un'asta per i diritti Tv del Brindisi Calcio.
Mario Scotto, dall'emittente televisiva della nostra città (articolo pubblicato anche sul sito internet
di Puglia Tv - www.pugliatv.com-), dice chiaramente che bandire un'asta per i diritti tv sarebbe un grave errore
per il rilancio del calcio brindisino: "una esclusiva attribuita ad una sola emittente" accontenterebbe solo quella
comportando "una diminuzione dell'interesse da parte delle altre due tv locali".
Scotto continua asserendo "che forse non è proprio il momento di alimentare le polemiche con alcune testate tv,
quando invece si dovrebbe fare di tutto perchè tutte e tre le tv locali parlino il più possibile del calcio brindisino".
Consales, in un articolo apparso sulle pagine del quotidiano brindisino Senzacolonne, è sulla stessa lunghezza d'onda:
c'è "bisogno di tutti gli organi d'informazione per ricostruire il calcio a Brindisi" - scrive - ed invita il
presidente Barretta a non cedere "alle lusinghe".
Diciamo subito che anche noi di Brundisim.net siamo contrari ad una gara che, prima di tutto, penalizzerebbe
il pubblico, attuale e potenziale.
La nostra considerazione parte dal fatto che in questi ultimi anni il calcio è servito a far crescere i media locali ricevendo,
al contempo, linfa vitale grazie all'interesse che tutti, non solo l'esclusivista, hanno saputo generare.
Il Brindisi 1912 sta affrontando il campionato di eccellenza, una categoria che non prevede l'obbligo di concedere
l'esclusiva di trasmissione delle partite interne.
Logico chiedersi a cosa serva indire una gara per concedere l'esclusiva.
La scelta avrebbe un senso solo se, dall'asta per il diritti, il Brindisi 1912 potesse ricavare quel grosso introito economico indispensabile ad affrontare il campionato.
Ma questo non appare verosimile.
Sarebbe molto più ragionevole, per il bene dello sport e di una città intera, che i comportamenti della società
fossero orientati a definire una marcia comune e non a mettere in atto divisioni divenendo fonte di malumori.
E diciamo questo anche in considerazione delle polemiche seguite al pareggio interno contro il Tarisano ed
ai malumori della tifoseria delusa da anni di ipocrite promesse e falsi impegni (leggere la nostra bacheca del calcio per credere!).
Sarebbe certamente più utile alla causa programmare una specie di "operazione simpatia", uno sforzo d'immagine continuo che richiederebbe l'apporto costante di tutti i mezzi di comunicazione, nessuno escluso.
I tifosi fanno fatica a fidarsi di qualcuno - e come dargli torto dopo tutto quello che è successo? -.
Perchè continuare a minare alla base la credibilità di un movimento invece di costruirla nel tempo con l'ausilio di tutti?
Al presidente Barretta, che sappiamo essere un nostro attento lettore, suggeriamo caldamente di non imporre alla tifoseria "una sola voce".
Il movimento potrà solo crescere se ognuno potrà scegliere di guardare la telecronaca che preferisce oppure sintonizzarsi sui programmi che più combaciano con i propri orari ed i modi di "sentire" oppure ancora se potrà confrontare le diverse
opinioni ed i vari commenti.
Oreste Pinto |