Basket » 08/11/2009
C Dil.: Ceglie-Monopoli=73-80
9-13 / 26-20 / 15-28 / 23-19
CITTA' DI CEGLIE MESSAPICA: Curri 2, Travaglini 4, Leoncavallo 6, Fanelli 19, Moliterni 9, Febo 5, Corbetta 11, Abet 5, Ucci 0, Motta 10. Coach Slavko Djukic
FORTITUDO MONOPOLI: Mummolo 20, Trimarchi 6, Damasco 14, Calabretto 12, Centrone F. 2, Centrone C. n.e., Rizzi 2, Penna n.e., Allegretti 0, Manchisi 24. Coach Cazorla
Arbitri: Giuseppe Balducci di Valvasone (PN) e Nicola Fiorentino di Chieti - osservatore Raffaele Aurora di Taranto.
Vorremmo parlare del tempo... vorremmo parlare dei giudici di tavolo che non arrivano mai... vorremmo parlare della ritrovata unità di squadra grazie al recupero di chi aveva saltato le ultime 2 gare... vorremmo parlare di un sabato sera trascorso da un centinaio di irriducibili tifosi cegliesi in un contesto un po' diverso da quello a cui sono abituati normalmente... ma siamo costretti a parlare di una partita che si è rivelata invece un vero e proprio incubo per la squadra messapica e per tutti i presenti al PalaCampagna di Bernalda.
"Un netto passo indietro – a giudizio dei dirigenti messapici - nel gioco, nell’atteggiamento e nell’approccio alla partita, rispetto alla buone prove rispettivamente date con Mola, Cestistica CB e Venafro. Non ci sentiamo di salvare nessuno dallo spettacolo indecoroso visto in campo e che non ha certo premiato né i nostri sforzi economici né il sacrificio dei nostri tifosi". E' apparso anche a tutti i presenti quanto sia stato sbagliato l'approccio tecnico-tattico e mentale ad un avversario che ha giocato sì una buona partita (neanche la migliore della propria stagione), ma che ha avuto dalla sua soprattutto agonismo e voglia di vincere.
Veniamo alla cronaca della partita. Coach Djukic stupisce tutti e parte con Travaglini in regia, Febo e Fanelli sul perimetro e con Motta e il giovane cegliese doc, Curri, sotto le plance. Gli stessi addetti ai lavori, assistendo a tale approccio alla gara, avranno pensato alla schiena di Febo, alla spalla di Travaglini, al tendine di Corbetta, alla febbre di Leoncavallo ed a tutti gli infortuni e acciacchi che hanno fatto allenare spesso in 5 i giocatori messapici nella settimana appena chiusa, ma man mano che passavano i minuti è salito sempre più il sospetto che qualcuno abbia sottovalutato il match. Di certo, perdendo gare come questa, facendo gli stessi errori di Giulianova, si rischia di pregiudicare il principale obiettivo stagionale.
Il coach monopolitano Cazorla, risponde con Mummolo nel ruolo di play, Calabretto e Manchisi sugli esterni, Damasco e Trimarchi sotto i tabelloni. Il 1° quarto di gioco è stato molto contratto per entrambi i roster che hanno commesso molti falli ed errori anche banali. Apre il match un canestro in contropiede di Peppe Febo, al quale risponde dopo una serie di errori la guardia monopolitana Manchisi (che si rivelerà il migliore dei suoi con 24 pt, 25 valutaz.). La partita stenta a decollare e, tra un errore ed un altro, a mettersi in mostra è il giovanissimo Curri che segna 2 punti per i suoi e lotta bene sotto le plance. Per il Monopoli a mettersi in mostra è il giovanissimo Calabretto che impressiona per lucidità e personalità. Coach Djukic, dopo oltre 7 lunghissimi minuti, cambia qualcosa e fa entrare Corbetta e Moliterni... qualcosa inizia a girare per il verso giusto. Si è comunque trattato di un 1° quarto avaro di emozioni, che a tratti è sembrata una partita under 19 per quello che si è visto in campo (basti pensare che il punteggio al 10° si fissa sul 9-13 in favore della formazione barese) e per la giovane età dei contendenti. Nel secondo tempo Travaglini trova gloria dalla lunga distanza con un bel canestro, ma la sua partita sarà piuttosto breve. Corbetta trova i primi punti della partita (canestro da 2 e uno da 3). Per la difesa cegliese però non è serata ed il Monopoli si rifà sotto grazie alle triple di Damasco e Manchisi, e con uno scatenato Calabretto, che spesso taglia in due la difesa messapica. Per fortuna un cegliese che decide di cambiare registro c’è ed è un Fanelli (19 punti, 50% da 3, 18 valutaz.) che dimentica il proprio avvio poco lucido nel tempo precedente ed inizia a bombardare da 3 portando i suoi a guidare il match. Il tempo di salutare l'ingresso nel match di Abet che dà velocità alla manovra e si va all’intervallo lungo con il risultato di 35-33 in favore della formazione messapica. Nel terzo quarto entra in campo un Ceglie spento che non riesce a trovare la via del canestro, mentre per i baresi protagonista assoluto è Fabio Mummolo (20 pt per lui) che realizza tre triple consecutive che tagliano letteralmente le gambe ai giocatori cegliesi ed avviano il 6/8 dal perimetro con cui la sua squadra stupisce tutti gli spettatori. Moliterni e Corbetta tentano di ridurre il gap che si è venuto a creare, ma senza troppa fortuna. Ceglie si innervosisce e vanifica azioni su azioni, mentre Monopoli fa del contropiede la sua arma micidiale ed a colpire il canestro messapico sono ancora Manchisi e Calabretto. Monopoli così chiude un terzo quarto in cui dà lezione di motivazione e lucidità di gioco con il punteggio di 50-61. L’ultimo quarto è una fotocopia di quello precedente, con il Ceglie che cerca invano di agguantare a sorpassare gli avversari e per poco non ci riesce grazie alla buona difesa di Abet, al gioco di Corbetta ed ai canestri di Fanelli e Motta (sempre presente il capitano, ma apparso comunque sottotono nei momenti cruciali). L’episodio che “chiude” di fatto la partita avviene a 1 minuto e 25 dal termine quando la formazione cegliese è sotto di 4 punti e con l’inerzia della gara a favore perchè in pieno recupero. Su un contropiede a campo aperto Motta perde banalmente una palla, su quest’ultima si avventa un giocatore del Monopoli che ruba palla e si invola verso il canestro. Fanelli e Corbetta cercano di contrastare il giocatore barese con quest'ultimo che tenta la stoppata giudicata dagli arbitri però come fallo antisportivo. Un onorevolissimo Monopoli ha in mano la partita e Ceglie non ha più né tempo per recuperare né scuse da accampare perdendo la partita con il punteggio di 73-80.
Volendo cercare la chiave della partita, le statistiche non aiutano perchè ridimensionano anche gli aspetti tecnici, come la sequenza micidiale (6/8) nel tiro da 3 dei monopolitani nel 3° quarto, che se letti nel contesto complessivo della gara, non determinano però la vera differenza tra le 2 squadre. Né è servita la netta prevalenza a rimbalzo dei cegliesi (Motta 13, Moliterni 7, Leoncavallo 3) e le maggiori opportunità di 2° tiri che si sono concessi, perchè quando la testa non c'è le mani sbagliano anche da sotto canestro.
Netto passo indietro dunque dicevamo per il Basket Città di Ceglie Messapica, che è apparso prevedibile ed in alcuni frangenti incapace di attaccare la difesa a zona avversaria. Bisognerà cambiare registro, già dalla prossima sfida di domenica sul difficile parquet di Pescara, se non si vuole perdere ulteriore contatto con le posizioni di vertice. Si può anche perdere, perché in campo ci vanno due squadre, ma bisogna uscire sempre con la maglia sudata a fine partita e sapendo di aver dato il massimo. Ci pemettiamo di dire questo proprio perchè siamo certamente consapevoli del vero valore del roster messapico, che ci ha abituati a ben altre prestazioni, fatte di agonismo, difesa e ritmi a cui gli avversari nemmeno si avvicinavano. Restiamo comunque ottimisti e consapevoli che con il lavoro in palestra e fuori e più calma nei momenti topici delle gare, il Ceglie ritornerà quello di sempre che tanto fa divertire i propri tifosi.
Ufficio Comunicazioni A.D. Basket Città di Ceglie Messapica
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