Basket » 24/10/2010

A: Enel Brindisi-Virtus Bologna=87-84

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Parziali: 23-21, 45-42, 66-60
Brindisi Lang 12, Radulovic 11, Vorzillo n.e., Maresca 12, Infante 3, Monroe 2, Gallea, Dixon 19, Diawara 20, Giovacchini 4, Bavcic 8. Coach: Perdichizzi.
Bologna:Bottioni n.e., , Koponen 16, Poeta 7, Moraschini n.e., Homan 14, Winston 23, Sanikidze 4, Martinoni 3, Gallius, Busi n.e., Kemp 4, Amoroso 13. All. Lardo
Arbitri: Lamonica, Duranti, Biggi.
Note:Tiri: Brindisi 22/35 (63%) da due, 9/20 (45%) da tre, 16/27 (59%) liberi; Bologna 20/39 (51%) da due, 12/27 (44%) da tre, 8/10 (80%) liberi. Rimbalzi: Brindisi 43, Bologna 28. Palle P Rec/Per: Brindisi 14/18, Bologna 18/13.

Dopo la batosta di Roma, Brindisi si rialza e mette in cascina i primi due punti stagionali. Spinta dall'incessante supporto dei 3.000 del PalaPentassuglia, la squadra di patron Ferrarese mette sotto una delle squadre più blasonate del BelPaese, quella Virtus Bologna che solo in sporadici momenti riesce a mettere la testa avanti nel punteggio parziale.
Rispetto alla sciagurata gara di Roma, sul parquet di gioco c'è tutt'altro Brindisi. E tutt'altra cosa è l'apporto di Bobby Dixon. Il play americano ha un impatto devastante sulla gara: va in doppia cifra già nei primi 10 minuti ed organizza ottime trame offensive. Ed anche quando Lardo trova il detonatore al suo potenziale balistico, il n.21 biancazzurro continua ad offrire ritmo e incisività alla sua squadra.
Degna di attenzione è anche l'ottima prestazione personale di Diawara che nei primi 30 minuti fa vedere i sorci verdi a Kemp e compagni facendo pesare tutta la sua prepotenza fisica.
La chiave della partita sta comunque nello strapotere dei locali sotto le plance. Il numero dei rimbalzi parla chiaro: Brindisi 43, Virtus 28 è un dato che la dice tutta sia sul dominio di Lang e Bavcic (oggi perfetto in difesa) sui dirimpettai emiliani Homan e Amoroso che sull'organizzazione difensiva brindisina, davvero molto cresciuta in una sola settimana di lavoro.
Qualche sbavatura Maresca e compagno l'hanno dimostrata nel concedere agli avversari troppi tiri facili dal perimetro e nel perdere diverse palle per ingenuità e disattenzione, Ma anche questo aspetto non può che avere grossi margini di miglioramento con allenamento e maggior affiatamento.
In casa delle V nere sono da segnalare le prestazioni personali di Koponen, Amoroso e Winston ma da Bologna ci si aspetta una maggiore concretezza sotto canestro, una più alta capacità di contrastare il gioco degli avversari e una solidità mentale tale da poter sovvertire l'inerzia della partita.

La gara:
Brindisi parte con Dixon, Maresca, Diawara, Radulovic e Lang; Bologna si affida a Poeta, Winston, Amoroso, Homan, Kemp.
L'equilibrio regna sovrano nei primi 5 minuti di gara. A spezzarlo ci pensa Perdichizzi inserendo Bavcic al posto di un Radulovic molto contratto (Nikola si rifarà con un ottimo quarto tempo). Brindisi ne guadagna in intensità difensiva permettendo a Dixon di far esplodere la sua grande velocità. A 1'16'' dalla prima sirena i padroni di casa conducono 26-21 con Diawara e Dixon che, in assenza di Monroe, si caricano sulle spalle quasi tutte le responsabilità di tiro; Bologna, invece, spicca per la grande quantità di soluzioni offensive che le consente di segnare sullo scout dei punti quasi tutti gli atleti che calcano il perimetro di gioco.
Al primo riposo si va sul 23-21, ma quando i quintetti rientrano in campo, la Virtus, guidata da Koponen e Winston, opera un minibreak che la porta +5 (26-31). Dixon e Diawara, però, sono in piena forma, e in pochi secondi impattano il risultato. Dopo qualche minuto di estremo equilibrio Perdichizzi decide di far respirare Dixon e si gioca la carta Monroe, la guardia che dovrà restare due mesi fuori dai campi di gioco per mettere a posto un ginocchio malconcio. Chris Monroe è stoico: trova subito la realizzazione di potenza e spreme le sue energie per contrastare gli esterni in maglia nera e far girare al meglio la propria squadra. Nonostante l'evidente prolema fisico, il n. 13 biancazzurro riesce a non far avvertire l'assenza di Dixon. Il punteggio resta sempre in bilico e le due squadre vanno al riposo lungo sul 45-42.
Al rientro in campo la gara continua a stazionare sulle ali dell'equilibrio. Brindisi e Bologna praticano un basket senza fronzoli, solido, che concede poco allo spettacolo ma che mira a sfiaccare gli avversari anche se con caratteristiche diverse: i pugliesi hanno un gioco molto fisico mentre gli emiliani fanno leva sulla velocità nella circolazione della palla a spicchi.
Nel Brindisi crescono Maresca e Radulovic e sono proprio loro a cercare la fuga mettendo a segno due ottimi canestri che regalano ai pugliesi il massimo vantaggio della gara (66-58) prima che Poeta fissi il parziale del terzo periodo nel 66-60.
Nell'ultimo quarto Brindisi riesce a gestire il piccolo margine di vantaggio rintuzzando colpo su colpo i canestri di Kennedy Winston. Quando gli uomini in maglia nera si portano ad una sola lunghezza di distanza dai locali (75-74) ci pensa Radulovic (a 3'20 dalla sirena finale) ad accendere il PalaPentassuglia con una bomba delle sue. Brindisi allunga fino al +6 (82-76 a 48'' dalla fine) poi Lardo chiama time-out e cerca di organizzare la rimonta. Tra falli e tiri liberi si arriva a 20'' dagli spogliatoi con Brindisi a ancora +6 (87-81). E da qui in poi la gara regala le quantità di emozioni e di colpi di scena che solo il basket sa offrire: Winston trova la tripla del -3; sulla rimessa Diawara serve Dixon che viene colto in infrazione di campo; palla a Bologna che ha il tiro dei supplementari; Brindisi chiude bene sulle bocche di fuoco Koponen e Winston e lascia che a tirare sia Amoroso. Il tonfo della palla rossa sul ferro ed il rimbalzo brindisino fanno scattare l'ovazione i tremila del PalaPentassuglia.
Brindisi è viva ed è pronta a dire la sua nel massimo campionato di basket.

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