Basket » 27/11/2011

LegaDue: Assi Ostuni-Scafati=75-74

Parziali: 21-22, 38-38, 57-51

Assi Basket Ostuni: Sirakov n.e., Klobucar 25, Jurevicus 17, Diliegro 4, Basei 6, Margio n.e., Rinaldi 4, Carenza 2, Rossetti 6, Johnson 9, Berti 2. Coach: Marcelletti
Givova Scafati: : Levin 8, Radulovic 9, Casini 10, Gueye 3, Guadagnola n.e., Malpede n.e., Pauciulo n.e., Thomas 17, Rosignoli, Ghiacci 2, Marigney 22, Sorrentino 3. Coach: Griccioli.
Arbitri: Maurizio Pascotto, Giovanni Di Modica, Calogero Cappello

L'Ostuni espugna il PalaPentassuglia per la prima volta e vince 74-73 contro uno Scafati che gli ha tenuto testa fino all'ultimo secondo del suono finale della sirena.
Una partita vibrante che l'Ostuni ha fortemente voluto vincere e che alla fine è riuscito a portare a casa.
La cronaca
Primo quarto all'insegna dell'equilibrio tra due formazioni che sbagliamo molto, in modo particolare subito dopo l'avvio della gara. Nel secondo quarto si assiste ad uno scontro tra due difese ben assestate ma l'equilibrio è tangibile e viene espresso dal punteggio di metà gara: 38-38.
Buono l' esordio di Berti che ha consentito a Johnson di prendere un po' di fiato e sopratutto a riprendersi moralmente da un inizio di gara non esaltante.
Al rientro in campo l'Ostuni mostra un certa supremazia e vola fino ad 11 punti di vantaggio. In questo frangente la fa da padrone la grande determinazione in difesa degli uomini di Marcelletti mentre in attacco va dato grande merito a Johnson che martella la retina con una buona frequenza.
Ovviamente Scafati non sta a guardare e riduce lo svantaggio dfino al -6 del 30'.
Nell'ultimo quarto vengono fuori gli attributi di Thomas, il gigante nero della Scafati che praticamente da solo tiene in piedi la sua squadra: attacco, rimbalzi, difesa insomma un uomo squadra. Dal'altra parte è Klubucar a dare manforte alla sua squadra, grazie a precisi tiri da sotto e da fuori.
Alla fine pochi punti di vantaggio dell'Ostuni e fallo sistematico degli avversari che, a fil di sirena segnano da tre punti. Ma il canestro non è sufficiente per vincere.
In definitiva è stata una gara che ha esaltato il pubblico ed onorato la seconda serie nazionale di basket.
E adesso che il palazzetto di Brindisi non è più la bestia nera di Marcelletti e company, Ostuni può davvero dire la propria nel suo primo campionato professionistico della storia.

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