Basket » 08/10/2006

B Ecc.: New Basket-Veroli=87-65

Clicca qui per le foto dell'incontro realizzate da Maurizio Pesari

Parziali: 20-16, 42-27; 63-41

New Basket Brindisi: Muro 26, Parente 4, Caprari 18, Camata 13, Cattabiani 5; Berti 6, Mocavero 13, Rubino 2, Sardano n.e., Magagnino n.e.. Coach: Toni Trullo.
Imesa Osimo: Guarino 2, Ghersetti 22, Bonaccorsi 4, Plateo 4, Bianchi 8; Carrizo 23, Mariani n.e., Banti, Silvestrini 2, Martini n.e..
Coach: Gramenzi
Arbitri: Rostain di Torino, Scutiero di Milano

Percentuali al tiro
Brindisi: da due (%), da tre (%), liberi (%)
Veroli: da due (%), da tre (%), liberi (%)

E sono due. Verrebbe da dire due trasferte due vittorie ma non è cosi. Nel palazzetto dello sport di Lecce (esilio casalingo di una squadra che merita di tornare al più presto in uno scenario più degno) la New Basket annichilisce il Veroli di Bonaccorsi (molto emozionato), Carrizo e Bianchi. Gli ospiti tornano nel Lazio con 22 punti sul groppone; un divario che la dice lunga sullo strapotere dei pugliesi.
Il risultato della gara non è mai stato in discussione. Brindisi parte forte. Dopo aver subito il canestro iniziale di Plateo, Muro e compagni iscrivono a referto il primo break dell'incontro (9-0).
I biancazzurri, con in campo Parente, Caprari, Muro, Cattabiani e Camata, mettono la museruola ai temibili esterni laziali. Un dato per tutti: Bonaccorsi, lo spauracchio delle difesa di B1, l'ex di turno, riesce a realizzare un solo punto nei primi 20 minuti. Ne farà solo 4 in tutto l'incontro. A dimostrazione che i sentimenti, le emozioni vincono su tutto.
Sin da subito la New Basket serra la fila difensive e riesce a trovare una notevole varietà di soluzioni offensive.
Parente e Caprari sono le menti di una squadra che gioca forte su ogni pallone e che sa gestire ogni azione nel modo più produttivo.
Dopo sei minuti è +11 (17-6) poi Gramenzi inserisce Carrizo e gli ospiti cominciano un timido recupero che al termine del primo tempo li porta ad un più accettabile 20-16.
In avvio di secondo quarto Brindisi fa scendere in campo una saracinesca con su scritto "non si passa": una difesa determinata e implacabile che non permette ai laziali la sia pur minima incursione nell'area piccola. A Veroli non resta che affidarsi dai tiri da fuori ma gli esterni brindisini (Berti su tutti) sporcano ogni conclusione ospite.
Sulla grande difesa si fonda il recupero di un consistente volume di palloni spesso trasformati in transizioni vincenti nell'area avversaria. E quando Brindisi attacca la difesa schierata, continua a smistare il gioco con intelligenza, alternando la "palla dentro" per Camata e/o Mocavero ai tiri dal perimetro di Caprari e Muro.
Tutto questo strapotere si trasforma in un parziale di tempo di 22-11 e quando le squadre vanno al riposo lungo (42-27) sono in tanti a pensare che la gara è praticamente chiusa.
Negli spogliatoi Gramenzi registra la sua sqaudra con il risultato che per qualche minuto si assiste ad un match equilibrato.
Veroli, però, non darà mai l'impressione di rientrare in partita. Infatti sono i padroni di casa ad allungare, lentamente ma inesorabilmente. Brindisi raggiunge il più 20 (59-39) prima di chiudere la terza frazione sul +21 (63-41).
Nell'ultimo periodo i ragazzi di coach Trullo allungano fino al +24 (72-48), poi hanno un comprensibile calo (fisico o psicologico?) e Veroli riduce le lunghezze fino al -13 (75-62). Le difficoltà brindisine, però, durano lo spazio di tempo necessario a Tony Trullo per chiamare time-out.
Finisce 87-65 tra l'esultanza del pubblico giunto da Brindisi che, come promesso, accanto al grande incitamento per i propri beniamini non ha mancato di tributare il giusto e meritato applauso a Claudio Bonaccorsi nè di protestare contro i ritardi dei lavori al PalaPentassuglia.

Sopra ogni cosa, è degno di essere rimarcato uno striscione di rara incisività. "Piccola stella senza tetto". Quattro sole parole per dire tutto.

Clicca qui per i risultati e la classifica