Basket » 17/05/2007
Veroli-New Basket Brindisi=88-78
Clicca qui per le foto dell'incontro realizzate da Maurizio Pesari
Parziali: 20-16, 40-37, 58-54
Veroli:
Guarino 18, Silvestrini 2, Plateo 11, Carrizo 19, Gagliardo 10, Ghersetti 10, Palombita 9, Bianchi, Iannilli 9, Acciai n.e.. All. Gramenzi
New Basket Brindisi:
Muro 20, Parente 7, Berti, Caprari 5, Li Vecchi 17, Camata 4,
Mocavero 15, Cortese 2, Piazza 2, Cattabiani 5. All. Trullo
Arbitri: Gasparri, Castellani
Usciti per 5 falli: Camata, Ghersetti, Muro, Caprari
Percentuali al tiro:
Veroli: 24/41 da due (59%), 4/12 da tre (33%), 28/38 liberi (74%); Brindisi: 19/32 da due (59%), 7/24 da tre (29%), 19/26(73%);
E' finita. La stagione dei sogni, quella del roster allestito per vincere, quella che doveva riportare Brindisi agli antichi fasti della serie A, si è conclusa a Veroli, davanti ad una squadra ben amalgamata ed ottimamente guidata da coach Gramenzi.
La corazzata Brindisi, quella costruita a tavolino confermando Camata, razziando 3/5 della Scavolini neopromossa e il pezzo pregiato dell'ex grande Firenze, la squadra che aveva impressionato tutti nella regular season, si è arresa al cospetto di una squadra che ha penato quasi un intero campionato per raggiungere i playoff, di una società oculata che ha saputo mettere i tasselli al posto giusto e che, adesso, quasi senza aspettarlo, è la favorita per il salto di categoria.
Peccato. Nato grazie ad una campagna acquisti stratosferica, cullato in una regular season strabordante, agognato nei playoff più agguerriti degli ultimi anni, il sogno della serie A si è spento davanti ad una Prima Veroli in forma strabiliante che si è dimostrata più in palla nella serie di incontri della semifinale playoff.
E’ vero che la New Basket dell'ultimo periodo non è nemmeno lontana parente di quella ammirata nella stagione regolare ma è altrettanto vero che i laziali rappresentavano la peggiore realtà che Brindisi potesse affrontare. A parte il diverso passo determinato da una condizione fisica senz'altro peggiore, Brindisi, nelle quattro gare contro Veroli ha sofferto su tutta la linea: i quattro lunghi aticipi di Veroli hanno azzerato il contributo di un Camata al di sotto delle peggiori aspettative; gli esterni hanno surclassato (in attacco ed in difesa) i più celebrati Caprari e Muro (alla sua seconda sconfitta ai play-off con la squadra data per “favorita” alla vigilia); i play laziali hanno vinto lo scontro diretto contro quelli biancazzurri. Gramenzi - duole dirlo per la grandissima stima che nutriamo nei confronti di Trullo, uno dei coach più preparati d'Italia - si è palesato più lucido dell'allenatore brindisino.
Giusto e logico che Veroli si giochi la serie A. Ma quanto dolore c'è nei cuori di chi, fino a pochi minuti dall'inferno, ha nutrito, un grande sogno...
Duole anche ripercorrere la gara, ma il dovere di cronaca ce lo impone.
Tutto come previsto per gli startin’ five: Trullo si affida al quintetto veloce con Li Vecchi e Cattabiani, affiancati da Parente, Muro e Caprari; Gramenzi schiera Guarino, Palombita, Carrizo, Bianchi e Ghersetti.
L’avvio è contratto e vive nel segno del massimo equilibrio: dopo tre minuti Veroli è in vantaggio per 7-6 grazie alla buona vena offensiva di Carrizo e Guarino; Brindisi, dopo il canestro iniziale di Caprari, risponde con Muro.
A cavallo della metà del primo periodo gli ospiti sbagliano più del lecito ed i giallorossi, sostenuti da un pubblico caldissimo, operano il primo break dell’incontro, un 9-1 caratterizzato dall’ottima prestazione di Iannilli, inviato sul parquet al posto di un evanescente Bianchi.
Sul 16-7 Brindisi si scuote e, in meno di 30 secondi, si riporta in partita grazie ad una bomba di Li Vecchi ed una palla recuperata e trasformata in due punti da Daniele Parente.
Come nelle aspettative degli addetti ai lavori, Veroli sfrutta la maggiore fisicità sotto canestro mentre Brindisi fa leva su una maggiore velocità. Il primo quarto termina 20-16 con Iannilli sugli scudi (9 punti nella frazione).
La seconda frazione inizia nel segno dei frombolieri brindisini: le bombe di Li Vecchi e Muro danno il primo vantaggio agli ospiti (20-22). Veroli, però, non si scoraggia ed in meno di due minuti ribalta il risultato (26-22). Assieme ad un grande equilibrio, la gara vive di estrema confusione. Le difese, strettissime, hanno la meglio su attacchi macchinosi ed imprecisi e le due squadre sono costrette a caricarsi di falli .
Muro, a tre minuti dal termine della frazione regala a Brindisi il massimo vantaggio (30-34) ma i laziali ritrovano vigore per merito di scelte offensive oculate, che trovano nei lunghi Ghersetti e Gagliardo degli ottimi finalizzatori. Si va al riposo lungo con Veroli in vantaggio di 3 punti (40-37).
Al rientro sul parquet di gioco Gramenzi gioca la carta della difesa a zona ed i tiratori brindisini vanno in crisi. Dal canto suo, Veroli ha grosse difficoltà a fendere le strette maglie della difesa biancazzurra. A metà periodo è 45-43 con Brindisi che va a canestro solo con Camata e Mocavero.
Più spettacolare la seconda metà della frazione che vive di grande velocità e precisione al tiro. A cercare di far pendere la bilancia dalla parte di Veroli ci pensano gli arbitri che, sul 51-50, affibiano un tecnico (il secondo!) alla panchina della New Basket. Brindisi, però, non molla, guidata da Marco "Bum Bum" Caprari che riesce a sopperire con grande agonismo all'insolità imprecisone al tiro.
A meno di due minuti dalla terza sirena Brindisi è in vantaggio (53-54); poi è costretta a subire il finale “monstre” di Guarino che realizza i cinque punti consecutivi che portano la sua squadra a guidare 58-54 a 10 minuti dal termine dell’incontro.
L’ultimo quarto, dopo un canestro di Muro, vede Carrizo ergersi a protagonista: l'argentino, con due canestri consecutivi, regala ai giallorossi il +8 (64-56).
New Basket morta? manco a dirlo!!!
Incitata dai numerosi supporters accorsi al PalaCoccia, Brindisi ritorna in vantaggio grazie ad un break di 9-0 caratterizzato dalla precisione e dalla forza di volontà di Muro e Li Vecchi.
Per cinque minuti effettivi di gioco le due squadre si danno battaglia con Brindisi che tra mille difficoltà riesce a restare a ruota degli indiavolati laziali (67-65, 69-67, 71-70, 73-72).
Ma quando Gagliardo mette il canestro del 75-72 e, soprattutto, quando Plateo, dopo una palla recuperata dalla sua squadra, inventa un canestro “folle” da oltre otto metri (78-72) si capisce che per Brindisi è arrivata l’ora della disfatta.
Mancano 2’16’’, un’eternità per il basket, ma l’inerzia della gara è segnata: Brindisi pare aver dato tutto anche perché Camata, Caprari e Muro sono in panchina per raggiunto limite di falli. Mocavero e Li Vecchi sono gli ultimi ad arrendersi ma il tempo trascorre velocemente ed il distacco, invece di diminuire, si allarga a dismisura.
88-78. E’ il punteggio che segna non solo il finale di una gara ma l’amaro termine di una stagione partita con ben altre aspettative.
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