Basket » 27/06/2007

Sullo sfogo di Giovanni Rubino. Di Mario Renna

Gent.mo webmaster,
approfitto del suo contatto per scrivere un commento sullo sfogo che giustamente Giovanni Rubino ha avuto nei confronti di alextefal.

Immagino senza avere grossi dubbi che lo stesso personaggio nascosto da un nickname non abbia mai calpestato un parquet di gioco. E che quindi faccia parte di quella enorme schiera di ‘ignoranti’ del basket che si permettono di giudicare gli addetti ai lavori.

Sono un non più giovanotto di 36 anni, che nel periodo anagrafico dal minibasket ai cadetti ha giocato a basket a Brindisi nel Club Giganti (qualcuno ricorda?), orgoglioso di essere brindisino, residente per necessità lavorative e familiari a Torino, che quest’anno ha sognato per quello che la ‘SQUADRA’ ha fatto in giro per l’Italia.

In questi giorni è uscito nelle edicole il libro PeccAto. Non l’ho ancora tra le mani, ma l’ho prenotato e lo ritirerò durante le meritate vacanze a Brindisi.

In quel titolo si possono riassumere tante frasi e tanti concetti che probabilmente alextefal non potrà comprendere.

PeccAto per la mancata promozione
PeccAto per un regolamento scritto dalla Federazione che non prevede per le prime classificate di ciascun girone la promozione garantita alla serie successiva (cosa che succede in tutte le altre categorie)
PeccAto per aver visto la gente uscire dal palazzetto di Veroli con le lacrime agli occhi dopo il cocente esito di gara 4
PeccAto aver visto gli atleti della Prefabbricati Pugliesi uscire mestamente dal parquet in quel di Milano alla finale di Coppa Italia contro Casalpusterlengo, ma lì si poteva tirare da sotto canestro senza difesa schierata e la palla non entrava, loro tiravano anche da 8 mt e l’esito dello shot era assicurato
PeccAto non aver visto un sorriso sincero sul volto di coach Trullo al termine della stagione, ma l’espressione convinta di chi sa che non ha fallito ma che sarà posto sulla graticola
PeccAto NON ESSERE RIUSCITI A TENERE LA BOCCA CHIUSA E PENSARE ALLA NOSTRA STORIA…

Parlo della nostra storia intesa come storia del basket brindisino, quando atleti del calibro di Fischetto, Malagoli, Howard, Natali, Martin, Santoro, Caldwell, Grady, Zeno, Chief Pondekster, e tutti gli altri hanno regalato ai tifosi la gioia della promozione in A1, contro Fabriano, per vivere le splendide gare contro la Billy Milano contro la Eldorado Roma o contro la Cantine Riunite Reggio Emilia del mitico Buy. Chi le ricorda?

Quei giocatori accompagnati da coach fantastici, uno dei quali nomino solo per dovere di grazia Big Elio Pentassuglia, hanno fatto capire a tanta gente che esiste uno sport di squadra bello ed avvincente più del calcio.

Oggi di quella storia fa parte Giovanni Rubino. Lo ha già fatto e certamente lo farà ancora.
Domani faranno parte anche altri, forse anche alextefal.

Saranno sempre da ricordare persone come Laghezza (la U13 mi pare sia ancora in corsa non ho dati aggiornati al rgurado) e prof Perugini, mio prof di educazione fisica e per conoscenza personale so che è persona seria e giudiziosa.
Tutti concorreranno a far sì che comunque tutto ruota intorno ad una sola città: Brindisi.
Grazie per il cortese ascolto

Mario Renna

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Sull'argomento:
Giovanni Rubino: “Rispettare tutti in egual misura”