Calcio » 06/10/2007

CND: Gragnano-Brindisi=2-2

Gragnano: Manzella, Coccorullo, Polverino, Temponi, Cerbone, Imparato, Bencardino, Del Gaudio, Porzio Ci., Di Bonito, Del Sorbo. A disp.: Castaldo,Porzio Cat., Vitaglione, Pagano, Napoletano, Ruggiero, Moccia. All.: Foglia Manzillo.
Brindisi 1912: Ferla, Colella G., Barca, Menga, Ruggero, Corazzini, Greco, Fiore (69' Frascaro), Pagano (60' Picci), Caputo, Sifonetti (66' Pesce Rojas). A disp: Ioffrida, Di Giorgio, Gigliola. All. Giugno
Arbitro: Piazza (Trapani)
Assistenti: Fraboni, D'Annibale (Roma)
Reti: 21' Di Bonito(Gr), 27' Corazzini (Br), 47'Greco(Br) 67' Del Gaudio (Gr)
Ammoniti: Ruggiero, Porzio Ci., Di Bonito, Fiore.

Un rigore regalato ai padroni di casa ed un gol regolare annullato agli ospiti. Sa proprio di beffa il pareggio del Brindisi 1912 ottenuto contro il Gragnano.
Non è da noi fare del vittimismo ma quanto visto oggi al Menti di Castellammare di Stabia appare assurdo. Nessuno si sogna di chiedere favori per il sol fatto che la società biancazzurra possieda un blasone superiore a quello di tutti gli avversari della categoria in cui si ritrova a giocare, ma invocare giustizia, correttezza e lealtà, quello si. E’ il minimo per offrire credibilità al calcio e per evitare di prendere in giro appassionati ed addetti ai lavori che seguono il massimo campionato dei dilettanti.

Non vogliamo credere che il Brindisi 1912 sia inviso agli organi federali; pensiamo piuttosto che il Sign. Piazza di Trapani non abbia la stoffa per dirigere un incontro di calcio a questi livelli, almeno per quanto visto oggi.
E’ notorio che avere il ruolo di direttore di gara in un avvenimento agonistico in terra campana rappresenti un compito assai difficile. Il calore della gente è tanto e tale da creare pressioni enormi ed incidere sul risultato. E’ necessario che un arbitro non si lasci sopraffare dall’ambiente e sia tanto bravo, scavato ed esperto da non creare favoritismi e permettere alla gara di dipanarsi lungo il proprio giusto corso. Solo così si consente ai più bravi (o ai più fortunati) di raccogliere quanto seminato in campo.

Ed anche se l’ambiente di Castellammare di Stabia fosse ben più leggero di quello presente in altre occasioni ed in altri campi, resta il fatto che l’arbitraggio del Sign. Piazza sia stato ugualmente scandaloso.
Pertanto ci sembra sacrosanto recriminare ed alzare la voce. Affinchè quello che è accaduto oggi non accada mai più. Lo si deve ai sacrifici compiuti da tanta gente che crede nello sport, allo sforzo economico delle società, a quello fisico e mentale degli atleti, all’impagabile passione dei tifosi, a rispetto per chi scrive o racconta l’evento sapendo di offrire un contributo essenziale alla crescita dell’interesse per uno spettacolo che, ne siamo consci, in fine dei conti, rappresenta business per tanta gente.

Scusateci ma oggi non ce la sentiamo proprio di parlare di moduli di gioco, di possesso di palla, di azioni pericolose, di goal, di parate o papere, di ammonizioni, di sostituzioni. Potremmo far luce su quanto il Brindisi abbia sofferto nei primi 20 minuti e dominato gli avversari nei restanti 70. Ci piacerebbe sottolineare il gol di Corazzini (il terzo in campionato) e, soprattutto, quello del giovane brindisino Greco. Non potremmo non riferire dell'infortunio di Fiore che va a rimpinguare un infermeria già affollata. Potremmo scrivere pagine e pagine sulla partita.
Ma quanto è accaduto a Castellammare di Stabia ci lascia troppo perplessi ed amareggiati per comportarci come se nulla fosse. Che senso ha raccontare una partita il cui risultato è stato deciso da un solo uomo? Che senso ha continuare a scrivere di un campionato che rischia di essere falsato? Non solo. Ci chiediamo il perché 100 dementi debbano muoversi da Brindisi (lasciando affetti ed in qualche rinunciando ad una giornata di lavoro) per recarsi in un impianto di gioco a 400 Km di distanza ed assistere ad una farsa, a farsi prendere in giro? Ci chiediamo, e chiediamo, se esiste una sola ragione che porti i dirigenti di una società a continuare a spendere denaro per mantenere in piedi un baraccone che ogni giorno affonda sempre di più, vittima di chi non riesce ad assumere seri provvedimenti per salvare la sua faccia e quella del calcio pulito.