Calcio » 28/10/2007
CND: Brindisi 1912-Giugliano=3-1
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Brindisi 1912: Iofrida, Colella, Barca, Caputo, Pesce Rojas, Corazzini, Greco, De Leonardis (Menga), Picci, De Palma, Sifonetti (Frascaro). A disp.: Ferla, Di Giorgio, Toscano, Menga, Colella O., Frascaro, Pagano. All. Silva
Giugliano: Musella, Ciccarelli, Poziello, Trovato, Simonetti, Barbato, Celiento, Di Gioaicchino, Albadomo, Famiano, Scarpato (Rizzo, Capone). A disp.: Di Meglio, Pini, Liberti D., Liberti B, Ronga. All. De Simone
Arbitro: Ceccarelli (Terni)
Assistenti: Ferentili, Costanzo
Reti: 28' De Palma (B), 37' Famiano (G), 58' e 82' Sifonetti (B)
Ammoniti:
A soli tre giorni dal subentro alla guida tecnica al posto di Franco Giugno, Massimo Silva fa il suo esordio sulla panchina del Brindisi 1912 nella gara interna contro il Giugliano.
E l’ex allenatore di Taranto ed Ascoli mette subito mano all’11 biancazzurro accentuando la trazione anteriore: in campo contemporaneamente Picci, De Palma e Sifonetti per un 4-3-3 completato da Colella, Corazzini, Pesce Rojas e Barca sulla linea difensiva e Caputo, De Leonardis e Greco su quella mediana.
Il nuovo Brindisi gioca bene anche perché il Giugliano appare ben poca cosa. Compatta e dinamica la squadra biancazzurra ha l’obbligo di sopperire alla più grossa pecca dimostrata nel corso della gestione Giugno, ossia l’incredibile incapacità di trasformare in palle gol l’enorme mole di gioco sviluppata.
In tal senso Silva apporta la più grossa variazione tattica che si può ravvisare nell’accortezza di alzare il baricentro del gioco in modo da produrre una maggiore incisività offensiva.
I frutti di questa azione, comunque, tardano ad arrivare. Il Brindisi appare ben disposto in campo, tiene il pallino del gioco, opera più a ridosso dell’area avversaria ma la pericolosità dalle parti dell’ex Musella appare lontana dall’essere definita ottimale.
De Leonardis è troppo lento e, probabilmente, è uno degli atleti meno indicati a rappresentare quel faro temperamentale capace di guidare lo spirito combattivo del gruppo. Sifonetti, nonostante le grande potenzialità e la buona giornata di vena (come dimostrerà nel secondo tempo), appare troppo avulso da una manovra che cerca sin troppo le linee centrali.
Ma quando De Palma porta finalmente in vantaggio i biancazzurri, tutto sembra andare per il verso giusto. Il Brindisi si esalta, crea diverse occasioni da rete e sfiora il raddoppio in più occasioni. Da non dimenticare poi che ci si mette anche l’arbitro, il Sig. Ceccarelli di Terni, l’unica persona presente al Fanuzzi a non vedere un chiaro fallo da rigore ai danni di Greco.
Il risultato è che il Brindisi non va in gol. Non solo. Nel suo momento migliore, come spesso accade nel calcio, il Giugliano trova il gol del pareggio. E’ l’ennesima disattenzione della difesa biancazzurra (quasi una costante in questo campionato) a creare il patatrac.
Un’autentica mazzata che demoralizza il Brindisi e lo porta al riposo con un risultato certamente immeritato.
Al rientro in campo, però, il Brindisi appare rivitalizzato. Sul terreno di gioco si esprime una compagine tutto pepe che, finalmente, cerca di sfruttare il grosso potenziale sulle fasce, zona del campo dove Colella, Barca e Sifonetti temono pochi rivali in questa categoria.
Il Brindisi gioca praticamente da solo, produce occasioni da rete a grappoli ma continua a sbagliare l'impossibile. Picci, De Palma, Sifonetti, Caputo: ci provano praticamente tutti ma il risultato è che se ci fosse un graduatoria per le reti mancate il Brindisi sarebbe primo assoluto...
Quando Silva richiama negli spogliatoi De Leonardis e lo sostituisce con Menga il Brindisi aumenta, se possibile, la pericolosità offensiva. E finalmente arriva il 2-1 grazie ad una grande finalizzazione di Sifonetti.
Non contenti, i calciatori biancazzurri continuano a spingere ma il festival delle occasioni sprecate non accenna a cessare. Almeno fino al 37' quando il solito Sifonetti si beve due avversari e spara la botta del 3-1 chiudendo la contesa.
Ma il Brindisi ha l'obbligo di non mollare. Giovedi a Sapri bisogna fare risultato pieno per poi tornare al Fanuzzi e ben figurare nel match casalingo più atteso dell'anno.
La rincorsa è appena iniziata. |