Basket » 23/02/2009
C Dil: Ceglie-Napoli=82-74
Ceglie: Fucek ne., Della Noia ne., Cipulli 3, Fanelli 29,
Santoro ne., Tavaglini, Mappet 12, Porta 12, Di Leonardo 8,
Corbetta 18. Allenatore: Djukic.
Collana: Lettieri 9, Maino 10, Izzo 14, Dello Russo 28, Di
Santo 6, Marinello 5, Nuzzo, Scala, Caporusso ne.,
Vallefuoco ne., Allenatore: Falasconi.
Arbitri: Zaccarelli e Graziani di Latina.
Note: parziali 16-18, 36-39, 59-60, 82-74.
Il Millionaire del Ceglie si chiama Daniele Fanelli. Da
diverse settimane in nomination, la guardia di Bernalda
vince tre premi oscar come miglior giocatore in campo, come
miglior partita, e per gli effetti speciali. Fanelli
millionaire come Dev Patel, martella il canestro avversario
con le sue triple pazzesche e la sua grande intensità in
un match che il Ceglie vince, pur soffrendo, contro un
coriaceo Napoli.
Fanelli migliore in campo con 29 punti,
piazza sei bombe che mettono in crisi i campani, nel giorno
in cui Massimiliano Di Santo tornava a giocare contro la sua
ex squadra. Il Di Santo lo ha fatto però Gianluca Dello
Russo, presente ovunque e dappertutto, bravo a dare la
carica ed a tenere sempre viva la squadra partenopea.
Subito otto punti per Dello Russo in cinque minuti nella
partenza lanciata degli ospiti (11-7), col Napoli che
chiuderà il tempo in vantaggio sul 18-16.
DJukic chiede molto sacrificio in campo ai giocatori che
devono controllare l’area piccola in cui si aggiravano
sempre Dello Russo,Di Santo e il baby Maino,classe ’91.
Napoletani veloci e bravi nelle ripartenze,Dello Russo
faceva volare i napoletani (canestro e 2/2 dalla lunetta per
il 34-39), fino al canestro finale di Daniele Fanelli che
mandava all’intervallo il Ceglie a meno tre punti di
distacco.
Senza Emiliano Fucek, in panchina per onor di firma, ma
infortunato, Ceglie aveva difficoltà ai napoletani,
concedendogli molti secondi tiri e secondi di possesso palla
in più, nonostante nei napoletani l’assenza di Guida e
all’ultimo istante quella di Scala.
Paulinho Motta ha fatto una partita da comune mortale, senza
eccessi, conservandosi qualche canestro per quando servirà
in futuro, ha giocato molto per la squadra e per i suoi
compagni, sacrificando qualche tiro e mostrandosi molto
utile nei passaggi e in penetrazione. La sua abilità
nell’uno contro uno è stata fondamentale perché ha
permesso al Ceglie di trovarsi sempre ad attaccare con un
uomo in più, contro la difesa a uomo napoletana.
Così come l’impegno di Giancarlo Cipulli, chiamato nello
spot di guardia ad alternarsi a Fanelli, il capitano
cegliese ha fatto vedere sempre buone cose,ed ha recuperato
numerosi rimbalzi. Di Leonardo litigava col canestro, gli
sembrava piccolo piccolo visto i suoi diversi tiri non
entrati. Ci pensava Santiago Corbetta con i suoi punti a
riportare in avanti i padroni di casa, quando entra Corbetta
è tutt’altra musica, canestri e due triple per l’ala
argentina (unico peccato l0 0/2 dalla lunetta) per il 59-56,
prima del break Dello Russo-Maino che chiudeva alla
mezz’ora sul +1 per il Napoli.
Finale palpitante,emozionante,ultimi giri di lancetta
frenetici, con l’allungo sul piu 6 di Corbetta (72-66 a
3’32’’), 2/2 dalla lunetta di Aniello Izzo, canestro
di Motta e botta e risposta con Mariniello a 1’31’’
(74-70). Cipulli dalla lunetta fa ½, Di Santo si mangia un
canestro già fatto, tripla di Fanelli per il piu 8 a
50’’ con la partita che finisce qua, e a fare da
corollario i canestri di Corbetta e Abet. Tanta paura per
Santiago Corbetta che in uno scontro di gioco cade a terra e
non si alza per qualche secondo, ma nulla di grave, solo
qualche crampo e scampato pericolo per lui e i tifosi.
Subito si è pensato a qualcosa di grave.
Napoli esce a testa alta tra gli applausi dei tifosi
cegliesi e di qualche tifoso napoletano giunto a Ceglie, e
il finale è tutto per Massimiliano Di Santo che si prende
gli applausi a scena aperta dai suoi stessi tifosi.
Mercoledì alle 18 un altro invitato a corte, ancora più
illustre, Beppe Vozza, riceverà lo stesso trattamento, e
sarà ancora amarcord. Ma il Ceglie, di questi tempi, non
può permettersi di fare sconti nemmeno agli amici.
FRANCESCO ZIZZI
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