Calcio » 31/10/2009

2^ Div.: CiscoRoma-Brindisi 1912=2-0

Cisco Roma: Ambrosi, Balzano, Angeletti, Romondini, Doudou, Di Fiordo, De Oliveira (51' Mazzarini), Chiappara, Ciofani, Bellè (30' Padella), Franchini (76' Morbidelli). A disp: Baiocco, Lopiccolo, Larosa, Di Iorio. All. Incocciati
Brindisi: Petrocco, Idda, Suriano, Piccinni, Panarelli, Trinchera, Fiore, Minopoli (38' , Albadoro), Galetti (70' Da Silva), Pasqualini (60' Alessandri), Moscelli. A disp.: Ferrante, Camposeo, Nunzella, Siclari. All. Silva.
Arbitro: Citro di Battipaglia
Assistenti: Coi di Nuoro e Antico di Palermo
Reti: 8' Bellè, 31' Franchini
Ammoniti: Franchini, Chiappara, Piccinni, Fiore
Espulso: 27' Doudou
Recupero: 3', 5'

Per spiegare l’inconsistenza del Brindisi sceso in campo al Flaminio contro la Cisco Roma basterebbe scrivere che è quasi impossibile vincere una partita quando non si riesce mai tirare nello specchio della porta per 85’. Il giudizio peggiora se a questa considerazione si aggiunge che i biancazzurri (in maglia blu scuro senza la classica V) hanno giocato in superiorità numerica per oltre un ora e non hanno saputo manifestare alcuna reazione dopo il doppio passivo del primo tempo.
A nulla vale l’alibi delle assenze pesanti se la squadra si dimostra molle sul lato mentale. Dopo questa prestazione deludente, non pare una bestemmia sostenere che la palla passa debba assolutamente passare ai Barretta. Sono i primi a dover tutelare i loro sforzi ed i loro investimenti, perché la dirigenza, i tifosi, gli appassionati e la città di Brindisi meritano qualcosa in più di un campionato anonimo.

La cronaca.
Il Brindisi si presenta allo stadio Flaminio di Roma in formazione fortemente rimaneggiata sia per la nutrita schiera degli indisponibili (Taurino, Battisti, Pizzolla e Montella) sia per le soluzioni innovative disposte da mister Silva: su tutte, il ritorno al 4-4-2, l'inversione tra Panarelli (oggi difensore centrale) e Idda (esterno destro di difesa), l'inserimento di Pasqualini esterno sinistro di centrocampo, il rientro di Adriano Fiore sulla fascia destra ed il ripristino del duo d'attacco Galetti e Moscelli.
La Cisco Roma, allenata dall'ex Milan e Roma Incocciati, scende in campo con un 4-2-3-1 molto ordinato e corto, uno schieramento che consente di prendere subito in mano le redini dell'incontro.
Al 6' i laziali si rendono pericolosi con una triangolazione tra Ciofani e Bellè che conclude a lato; due minuti più tardi i biancorossi passano in vantaggio con lo stesso Bellè che, su lancio verticale di De Oliveira taglia come il burro la difesa centrale ed infila Petrocco con un preciso diagonale che incoccia sul palo e termina in rete.
La reazione di un Brindisi dimesso e disordinato sta tutta in una botta dai 25 metri di Piccinni parata senza difficoltà da Ambrosi.
La partita scorre via con la Cisco Roma che controlla agevolmente in virtù di un'assetto più quadrato e di una maggiore fisicità. Poco prima della mezzora, la gara, fino ad allora abbastanza noiosa, comincia ad offrire lavoro per il taccuino del cronista. Al 27' Doudou viene espulso per fallo a gioco fermo su Galetti; subito dopo Incocciati, per riquadrare la sua formazione, è costretto a rinunciare al bravissimo Bellè per inserire il difensore Padella.
Ti attendi che il Brindisi prenda il sopravvento invece arriva il raddoppio dei padroni di casa: eccezionale Franchini a sistemarsi la sfera e sferrare un imprendibile destro che supera Petrocco; "distratti" i giocatori del Brindisi a lasciare una prateria aperta al giocatore della Cisco.
Gli ospiti non ci sono proprio e i capitolini "rischiano" di triplicare quando Ciofani, tra le belle statuine della difesa, gira di testa in porta su calcio d'angolo battuto da Angeletti. Nell'occasione Petrocco è bravo a respingere il cuoio.
Silva cerca di scuotere una squadra troppo dimessa mandando in campo il febbricitante Albadoro per un irriconoscibile Minopoli ma la mossa dell'attaccante in più non sortisce alcun effetto. Già altre volte era apparso chiaro che il problema non è la sterilità degli attaccanti ma l'impostazione della manovra e che, in altre partite, sostituire centrocampisti con attaccanti non ha mai prodotto alcun effetto. Ed infatti il primo tempo termina senza alcun guizzo dopo tre minuti di recupero.
Nella seconda frazione il Brindisi entra in campo con un piglio diverso. Fiore e Pasqualini, sulle fasce, danno vitalità alla manovra mettendo diversi palloni al centro ma la rete non arriva. Al 7' Incocciati richiama in panchina De Oliveira, il centrocampista di casa con meno qualità di incontrista, ed inserisce Mazzarani. La mossa ha l'effetto di placare l'irruenza dei brindisini e Silva, al 15' opta per l'inserimento di Alessendrì al posto di Pasqualini e lo spostamento di Panarelli sulla fascia destra.
Il Brindisi tiene il possesso di palla ma non riesce a pungere, vuoi per l'incapacità di riuscire a creare azioni offensive efficaci vuoi per l'attenzione dei difensori laziali. Al 25' entra anche Da Silva ma gli ospiti continuano a macinare manovre lente, scialbe e deludenti, prestando il fianco ai contropiede dei padroni di casa che costano i gialli di Piccinni e Fiore.
A partita praticamente chiusa la Cisco molla i remi in barca ed il Brindisi ha l'occasione di entrare in area di rigore. Per poter vedere un intervento del portiere Ambrosi bisogna attendere fino al 40' quando Fiore su un traversone basso di Panarelli tira a botta sicura ma trova il corpo dell'estremo difensore laziale. Sempre Fiore, certamente il più volenteroso della truppa, dapprima con un colpo di tacco e poi con un diagonale di destro che termina fuori, va vicino al 2-1... probabilmente un premio troppo grande per il Brindisi di oggi...
Il Brindisi esce a testa bassa da uno degli stadi più prestigiosi d'Italia nella contestazione dei 150 supporters al seguito.

Adesso il Brindisi è atteso da una settimana di discussioni e scelte che dovranno pesare nell'economia del campionato. Pena il doversi rassegnare ad una stagione senza alcun mordente...