«La storia di Matteo Mazzei, ragazzo leccese bocciato al test di ammissione del 2013 di medicina dell’università di Chieti e poi riammesso con una sentenza del Tar del Lazio in quanto errata la valutazione delle commissioni, è un’assurdità.
Un’assurdità che deve far riflettere sul valore autentico del numero chiuso, un metodo che condiziona il futuro dei giovani attraverso un meccanismo assolutamente casuale e, come dimostra questo caso, arbitrario, vista l’ambiguità di alcune delle domande presenti nel test.
Qual è il metodo più democratico se non quello che consente a chiunque lo voglia di accedere a questa professione (di cui peraltro il nostro Paese è carente) e che lascia che siano solo la bravura e la tenacia durante il percorso di studi a deciderne il futuro.
Quale altro vantaggio procura questo sbarramento all’accesso alla professione se non le ingenti somme di denaro che le università incassano dalle migliaia di ragazzi che partecipano ai test?».
COMUNICATO STAMPA GIOVANNI EPIFANI – CONSIGLIERE REGIONALE PARTITO DEMOCRATICO
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