Libri » 16/07/2004

La vera storia del maestro Lao Kong (V)

Un giorno un vecchio che si era avvicinato al giardino barcollante, con il sacco legato in vita, la barba incolta, la coppa di latta per chiedere la questua, rimase lì ad ascoltarlo.
Quando sentì recitare i versi di Lao Kong rivolto verso il fiore di zucca che aveva aperto i suoi petali gialli al sole, attese che il giovane completasse la sua strofa alche’ unì a questa una da lui improvvisata al momento. Lao Kong ascoltò con ammirazione quell’abile verseggiatore e volle continuare.
Composero così diverse strofe di una lunga poesia dedicata al fiore di zucca appena schiuso. Più componevano e più sentivano i loro animi unirsi e vibrare nell’aria come i loro versi. L’affinità che in quel momento Lao Kong trovava in quell’uomo era unica nel suo genere. Un’emozione mai provata neppure con il professore Li, con il quale avevano spesso tentato lo stesso gioco verbale di comporre strofe in sequenza.
Lao Kong invito l’uomo a sedersi al tavolo. Prese una manciata di foglie di te e le gettò in una tazza. Prese il bollitore versò l’acqua a tre riprese facendo roteare le foglie nella tazza che emanarono così la loro fragranza ed il loro profumo.
L’ospite centellinò il suo tè, appoggiando il coperchio sopra la tazza onde evitare che le foglie gli finissero in bocca.
Nonostante questa accortezza, una foglia penetrò attraverso la fessura e si fermo sulle labbra dell’uomo. Questi con due dita prese la foglia e recitò:

La foglia impregna di se l’acqua e ne rimane asciutta
tra le labbra il poeta riconosce il poeta e lo assapora
come una foglia che scivola via dal suo giaciglio.
Ma l’acqua scorre,
mentre la foglia rimane li senza profumo.
Solo le foglie migliori si adagiano sul fondo,
reclamando la loro forza.
L’acqua senza foglie non è tè
Il tè senza acqua non ha sapore.
La strada del saggio, ahimè, non è battuta,
ma il poeta lascia che l’acqua lo trasporti
e l’acqua otterrà dal poeta un nuovo profumo.

Dopo quelle parole il giovane Kong capì che era giunto il momento per Lui di seguire quel vecchio. Sentiva la sua energia come una aurea intorno al corpo incurvato sul bastone. Gli occhi semichiusi accoglievano il vapore che si alzava dalla tazza del tè.
Lao Kong recitò a sua volta:

Tra le strade distinguo quella giusta
E’ quella del canale dove la corrente mi trasporta.
Come una foglia di tè
lentamente scoprirò il mio profumo
fino ad adagiarmi sul fondo.

I due lasciarono la casa immediatamente dopo e camminarono uno a fianco dell’altro per diversi giorni.
Passarono valli, fiumi e montagne. L’unico cibo che ingerirono furono bacche, poi neanche quello per ben 40 giorni. Dopo questo digiuno, il maestro disse:

Controlla i desideri e sarai Re.
Il futuro avrà le carte scoperte,
ma la vita non mollerà la sua presa fino a quando
non avrai lasciato tutto.
Come le canne di Bambù lasciati piegare dal vento,
perché il vento non ti spezzerà.
Continua la tua strada perché e tua!

In risposta Lao Kong, che nel frattempo era diventato gracile come una foglia, disse:

Maestro, finalmente ho battuto la strada!

Gabriele D'Errico

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