Approfondimenti » 05/07/2006
Comune di Brindisi. Non aprite quel sito!!!
ULTIMA ORA (12.20): SITO INTERNET DEL COMUNE, ADESSO E' OK
Il sito del Comune di Brindisi è nato sfortunato o è vittima dell’imperitura incuria dell’Amministrazione?
E’ un dilemma facilmente risolvibile da chi non crede al fato. Sta di fatto che, fin dalla sua nascita, il sito istituzionale del comune capoluogo ha conosciuto travagli inenarrabili.
In tanti ricorderanno che digitando il vecchio indirizzo dell’Amministrazione Comunale (www.comunedibrindisi.it) si aveva l’onore di essere accolti da signorine discinte e dai facili costumi intente a far del bene al prossimo. L’increscioso inconveniente fu risolto dopo che la denuncia di alcuni organi di stampa locale rimbalzò su trasmissioni di rilevanza nazionale.
Con il passare degli anni il sito del Comune di Brindisi non ha riscosso maggiore fortuna. Le informazioni presenti, di marginale interesse e di esigua quantità, lo hanno sempre relegato agli ultimi posti delle classifiche stilate da autorevoli osservatori specializzati (es. il Sole 24 ore).
Nell’ultimo periodo qualcosa sembra essere cambiato. Ma qualche ritocco ed una manciata di contenuti non rappresentano condizione necessaria e sufficiente per ottemperare agli standard di accessibilità, sicurezza ed efficienza, quei parametri che conferiscono trasparenza ed economicità all’azione pubblica.
Il sito del Comune di Brindisi appare ancora lontano dai livelli di eccellenza raggiunti dagli altri Comuni capoluogo. Di più. E’ surclassato, in qualità, gradevolezza e completezza d’informazione anche da quei Comuni della nostra Provincia che da tempo hanno compreso che internet costituisce un mezzo di straordinaria funzionalità per comunicare con i cittadini e per veicolare l’immagine a potenziali turisti e visitatori.
Basta fare un giro sui siti dei Comuni di Fasano, di Mesagne e di Ostuni per rendersi conto dell’evidente differenza.
Ma, come se non bastasse, al peggio non c’è mai fine.
Da alcuni giorni chi si collega al sito del Comune rischia il salasso economico, destinato a giungere sottoforma di bolletta a tre zeri.
Avete letto bene. Digitare www.comune.brindisi.it espone alla spiacevole avventura di poter ricevere, tra qualche mese, una bolletta telefonica molto più salata del solito.
Infatti, entrando nel sito del Comune di Brindisi ci si imbatte immediatamente nella finestra di installazione di un dialer, ossia uno di quei programmi studiati per interrompere la connessione telefonica utilizzata dall’utente ed, automaticamente, aprirne una seconda su numeri telefonici ad alto costo. Tanto per intenderci di quelli che possono raggiungere anche i 3 euro per ogni minuto di connessione!!!.
Tecnicamente accade che il portale del Comune di Brindisi reindirizza automaticamente al sito “cn.x69x.net” che, a sua volta, avvia la procedura di installazione del dialer. L’utente del sito viene informato da una finestra che, ai meno esperti, può apparire innocente. Recita così: “Nel tuo pc non è installato il software d’accesso. Per visualizzare il sito devi installare questo software garantito contro ogni virus. Clicca si nell’avviso di protezione. Ti ricordiamo che il software è GRATUITO e certificato! Vuoi visitare il sito?”.
A ben vedere però, questo messaggio di innocente non ha proprio nulla. Anzi, a nostro parere rientra tra quelli altamente ingannevoli!.
Nulla viene detto sul fatto che dopo aver effettuato il download del software (che è gratuito esclusivamente nel senso che non costa nulla installarlo) l'utente deve sopportare maggiori costi di connessione oppure sull'evenienza che il sito prescelto possa essere visualizzato ugualmente anche senza cliccare “si”. E quando l’ignaro navigatore, allettato dalla parola "gratuito", rassicurato dai sostantivi "garantito" e "certificato" o sedotto dall'invito a visitare il sito, pigia il cursore del mouse sul fatidico “si” la frittata è servita: la tariffazione telefonica diviene immediatamente “ad alto valore aggiunto” grazie all’installazione, nel proprio pc, del dialer denominato “Traffic Red light”.
Il nome– è il caso di dirlo - è tutto un programma: dal sito internet del “servizio” (www.trafficredlight.com) apprendiamo che Traffic Red light è la versione "a luci rosse" del notissimo Traffic Advance ed è “offerta” dalla Fast Track, società polacca, in stretta collaborazione con l’italiana Pro Advertising. Il servizio, inoltre, assicura i livelli di guadagno più redditizi del panorama internazionale.
Come sia possibile che il sito del Comune di Brindisi ricorra a prassi frequenti nel mondo dei siti porno è presto detto.
Gli attuali gestori del portale dell’Amministrazione comunale hanno scelto di avvalersi del sistema di rilevazioni statistiche offerto dal sito www.mystat.ws. Mystat.ws è un'applicazione a costo zero, non apertamente riferibile ad alcuna società (il dominio ws è quello delle Western Samoa) e facilissima da utilizzare. Ma se da un lato questo servizio ha il pregio di essere veloce, gratuito e richiedere poca dimestichezza con la programmazione di pagine web, dall’altro ha l’enorme difetto di trasformare il sito in un dispensatore del dialer “Traffic Red light”. E' questo il modo in cui i webmaster di mystats.ws ricavano guadagno dalla prestazione erogata a chi sceglie di avvalersi dei loro servizi, proprio come ha fatto il Comune di Brindisi.
In rete vi sono diversi siti che biasimano l’utilizzo dei servizi di statistiche gratuiti. Verificarlo è alquanto semplice: basta digitare su qualsiasi motore di ricerca le parole “my stat dialer”. Ma tanto non è bastato per mettere in allerta i gestori del sito del Comune.
A rischiare di rimetterci di tasca propria, come è ovvio, è il centinaio di ignari utenti che giornalmente si connette al sito del Comune di Brindisi.
Porre fine a questo spiacevole e dispendioso inconveniente è molto semplice. Basta rimuovere dalle pagine del sito istituzionale il codice delle statistiche di mystats.ws sostituendolo con altri servizi più professionali oppure, se proprio si intende continuare a seguire la strada del “gratis è bello”, con il celeberrimo Shiny stat.
Noi saremo qui a vigilare...
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