August 18, 2025

Questa mattina, presso la Cattedrale di Brindisi, si è celebrata la cerimonia della “Virgo Fidelis”, patrona dell’Arma dei Carabinieri, nonché della “Giornata dell’orfano”.
La funzione religiosa è stata officiata da Sua Eccellenza Mons. Domenico Caliandro, vescovo della diocesi di Brindisi-Ostuni.
Nel corso della cerimonia il Colonnello Nicola Conforti, Comandante Provinciale dei Carabinieri di Brindisi ha tenuto un discorso apprezzato da tutti i presenti.

Di seguito ne riportiamo integralmente il testo:

 

 

virgo fidelis 2015 (9)Eccellenza Reverendissima,
non è mai facile intervenire dopo aver ascoltato la Sua profonda omelia. Quest’oggi, però, mi accingo a questo compito, a nome di tutti i Carabinieri del Comando Provinciale di Brindisi, con profonda gratitudine per averci concesso il privilegio di celebrare l’eucaristia della “Virgo Fidelis” in questa bellissima Cattedrale, la cui maestosa bellezza si concilia perfettamente con la solennità liturgica della celeste Patrona dell’Arma dei Carabinieri.
Alle Autorità, alle gentili Signore e ai cortesi ospiti intervenuti, rivolgo un riconoscente saluto per la significativa presenza, che conferma i sentimenti di stima e considerazione nei confronti della Nostra Istituzione. Un ringraziamento particolare ai dirigenti e docenti degli istituti scolastici “Morvillo-Falcone”, “Enrico Fermi-Monticelli”, “Sandro Pertini” e della “Scuola Europea” per la sensibilità dimostrata nell’aver voluto partecipare alla ricorrenza odierna unitamente ad alcune rappresentanze di studenti, che accogliamo con simpatia.
Alle Benemerite e ai commilitoni dell’Associazione Nazionale Carabinieri, porgo un rispettoso omaggio: il condividere i significativi momenti identitari è la testimonianza più diretta della duratura congiunzione ai tradizionali cardini valoriali dell’Arma. Alle vedove e ai figli dei Nostri Caduti, qui presenti, infine, vada un pensiero colmo di affettuosa vicinanza: Voi rappresentate tutti i Nostri cari che, ogni giorno, ci sostengono nella difficile ma esaltante vita che abbiamo scelto, non facendoci mai sentire soli con quel calore che è prerogativa, unica e insostituibile, della famiglia.
“Suscita in ognuno di noi l’entusiasmo di testimoniare con la fedeltà sino alla morte l’amore a Dio e ai fratelli italiani”. Con questa frase si è conclusa la preghiera del Carabiniere, oggi recitata nella bellissima versione cantata. Ripetevo tra me e me queste parole e riflettevo sulla loro assoluta attualità.
Oggi come ieri, forse oggi più che mai, c’è bisogno di tanto entusiasmo. E mi rivolgo a tutti i Carabinieri qui presenti, rinnovando i suggerimenti che quotidianamente faccio nel mio girovagare tra i comuni della Provincia.
E mi rivolgo ai giovani con cui cerco di condividere momenti del mio tempo, confrontandoci in maniera aperta e sincera fra i banchi di scuola. A voi che – come mi piace sempre sottolineare – non siete un futuro incerto, bensì un presente solido, l’invito sincero a impegnarvi sempre con grande entusiasmo nelle sfide della vita.
Il 21 novembre di ogni anno, l’Arma dei Carabinieri celebra la Sua patrona, la “Virgo Fidelis”. Data, questa, che coincide con la conclusione dell’epica battaglia di Culqualber, combattuta in Africa Orientale dal 1° Battaglione Carabinieri mobilitato, schierato a presidio del caposaldo posto a sbarramento dell’avanzata britannica verso Gondar.
In Etiopia, dopo la tragica caduta dell’Ambalagi, rimanevano a salvaguardare l’onore delle armi italiane solo poche forze del Regio Esercito tra le quali il 1° Battaglione Carabinieri mobilitato, al comando del Maggiore Alfredo SERRANTI, arroccati saldamente a Culqualber e sulle circostanti alture. Due Compagnie Carabinieri e una di fedeli Zaptiè, appoggiate da pochi pezzi d’artiglieria, si strinsero a difesa dei rocciosi costoni di Culqualber, resistendo strenuamente, per lunghi mesi, in situazioni logistiche disperate, con contrattacchi effettuati, anche all’arma bianca, contro un nemico superiore di uomini, mezzi corazzati, artiglierie e aviazione, desideroso di porre fine alle campagne d’Etiopia. Il 21 novembre del 1941, infatti, dopo l’ennesimo attacco di preponderanti forze inglesi, il caposaldo di Culqualber cessò di resistere e quasi tutti i Carabinieri caddero in combattimento.
virgo fidelis 2015 (7)Una pagina di storia, di puro eroismo, scritta dai nostri Carabinieri, così come recita il Bollettino di guerra delle FF.AA. N. 539 del 23/11/1941: “GLI INDOMITI REPARTI DI CULQUALBER, DOPO AVER CONTINUATO A COMBATTERE, ANCHE CON LE BAIONETTE E LE BOMBE A MANO, SONO STATI INFINE SOPRAFFATTI … NELL’EPICA DIFESA SI È GLORIOSAMENTE DISTINTO SIMBOLO DEL VALORE DEI REPARTI NAZIONALI IL BATTAGLIONE CARABINIERI … QUASI TUTTI I CARABINIERI SONO CADUTI.”
Per quell’epico fatto d’armi alla Bandiera dell’Arma fu conferita la seconda Medaglia d’Oro al Valor Militare.
L’11 novembre 1949, Sua Santità Pio XII, in Castel Gandolfo, su proposta dell’allora Ordinario Militare S.E. Mons. Carlo Alberto FERRERO, promulgò la bolla pontificia con cui concesse all’Arma dei Carabinieri, come Santa Protettrice, la Beatissima Vergine Maria, con il titolo di “Virgo Fidelis”, fissandone la celebrazione il 21 novembre, in concomitanza della presentazione di Maria al Tempio e della ricorrenza della battaglia di Culqualber.
Il Comando Generale bandì un concorso artistico per un’opera che raffigurasse la Patrona dei Carabinieri. Lo scultore architetto Giuliano LEONARDI rappresentò la Vergine in atteggiamento raccolto mentre alla luce di una lampada legge le parole profetiche del libro dell’Apocalisse: “SII FEDELE SINO ALLA MORTE”. La scelta della Madonna “VIRGO FIDELIS” come Nostra Patrona è indubbiamente ispirata alla fedeltà che, propria di ogni servitore della Patria, è caratteristica dell’Arma dei Carabinieri che ha per motto: “NEI SECOLI FEDELE”.
Vogliamo allora oggi, ancora una volta, noi, Carabinieri del Comando Provinciale di Brindisi, con questa celebrazione rinnovare la fedeltà a Dio e al giuramento prestato, sapendo che portare l’uniforme significa assolvere ad una missione, nel solco della nostra storia ormai bicentenaria e delle nostre fulgide tradizioni.
Maria ci mette davanti agli occhi il grande valore della fedeltà. E in questi giorni difficili, dove il male più bieco ed assassino sta seminando il terrore nel cuore d’Europa, dobbiamo ancor più ricorrere allo sguardo confortatrice della Nostra Patrona e prendere a modello proprio i martiri di Culqualber i quali ci testimoniano concretamente quanto sia grande il patrimonio di efficienza e abnegazione tramandato da tutti i Carabinieri caduti, che, in pace e in guerra, in Italia e all’estero, hanno saputo tener fede al giuramento prestato fino all’estremo sacrificio.
Come dico sempre, eroi si diventa, non si nasce. Nessuno si alza la mattina con il desiderio di ingaggiare un conflitto a fuoco e sacrificare la vita per poter essere ricordato ed onorato come eroe. Nessuno. Ma essere un fedele servitore in armi della Patria presuppone l’impegno, la coerenza e l’entusiasmo di fare fino in fondo il proprio dovere e, qualora la situazione lo richieda, a mettere anche a repentaglio la propria vita.
Ma i Carabinieri che oggi gremiscono questa splendida Cattedrale non sono assolutamente eroi. Vogliamo essere fedeli servitori dello Stato capaci di assolvere il proprio dovere in maniera silenziosa ma operosa.
L’Italia, l’Europa ha tanto bisogno di questo. C’è tanto bisogno di una sana ed onesta normalità.
Oggi si celebra anche la “GIORNATA DELL’ORFANO”: gli orfani sono assistiti e confortati con amorevole cura dall’Arma attraverso l’Opera Nazionale Assistenza Orfani Militari Arma dei Carabinieri che li sostiene negli studi sino al conseguimento del Diploma di Laurea. A loro, primi destinatari del dolore per le gravi perdite di affetto, rivolgiamo l’ultimo ma più sentito pensiero.
Eccellenza Reverendissima, nel chiederLe di volerci accordare la sua Paterna Benedizione, mi sia concesso di invitarLa a unirsi a tutti i presenti nel canto dell’Inno alla “VIRGO FIDELIS”, affinché Maria Santissima voglia volgere benevolmente il Suo amorevole sguardo su di noi e proteggere coloro i quali – Forze di polizia e Magistratura – assolvono la difficile missione di far prevalere il bene sul male.

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