Cesare Mevoli, Dirigente nazionale e provinciale di Fratelli d’Italia, attraverso un lungo ed emozionato comunicato stampa ha dichiarato ufficialmente di essere fuori dal partito e di rimettere tessera ed incarichi (leggi qui).
Lo ha fatto – come da lui stesso dichiarato – al termine di una seria disamina dei comportamenti tenuti, sia a livello nazionale che locale, da chi rappresenta il partito nelle sue rispettive massime espressioni, ravvisando troppi errori a livello nazionale e locale.
Sulla notizia registriamo gli interventi di Michele Saccomano, Dirigente Nazionale di Fratelli d’Italia, e di Luciano Cavaliere, Portavoce Provinciale di FdI-AN.
Il Sen. Saccomanno si dice dispiaciuto per l’accaduto ma è convinto che le “voci” insistenti -di norma- non sono prive di fondamento.
Gli è che già nel corso della campagna elettorale molti, “sottovoce”, avevano dichiarato di non poterlo votare in quanto sarebbe poi, con ogni probabilità, andato via, similmente al suo mentore Gianni Alemanno. Ed a Roma avevano manifestato ogni contrarietà a che il partito, a Brindisi, lo candidasse, ma il senso della comune, antica militanza, in uno con la stima personale, avevano costituito una spinta in senso contrario.
Dunque, è stato candidato, ed ogni scelta è stata con lui convintamente condivisa.
Poi, una serie di pretestuose accuse, dopo la certificazione della sconfitta elettorale, hanno portato al suo allontanamento.
Peraltro, chiarisce il Sen. Saccomanno, così come a Napoli, Salerno e –per i suoi sodali, a Roma- ciò si verifica in presenza di liste non propriamente forti allorquando il candidato sindaco perde.
Quanto alle accuse indirizzate a collaboratori e collaboratrici, in cui si vuol far risiedere la causa della migrazione, trattasi di una prova inequivocabile della malafede di chi –duole dirlo…- nella veste di viceportavoce provinciale, non si è mai profuso in sforzi di carattere finanziario al fine di offrire un contributo per la realizzazione di una sede che non fosse lo studio del Senatore.
Ora, differenti scelte ed opzioni, in ultima analisi, possono sempre essere fatte, ma non è assolutamente accettabile che si ripudi la mensa a cui si è comunque sempre partecipato.
A differenza di Saccomanno, Luciano Cavaliere rende nota una sua lettera a Mevoli. Di seguito ne riportiamo il testo integrale:
Caro Cesare,
mi rammarico nel leggere la tua nota, penso che la militanza e la vicinanza che ci ha accomunati in tutti questi anni è servita a ben poco, ti faccio un in bocca al lupo per il tuo futuro ma ricordo a me stesso ancor prima che a te, che quando da Roma ci sollevarono la questione delle tua presa di posizione differente alla linea del partito, con la sottoscrizione della lettera di Azione Sociale, la nostra comunità si spese in blocco per garantire la tua posizione.
Ricordo ancora che nonostante in molti, sia rappresentanti del partito e non solo di Brindisi, sia semplici elettori, mi rivolgevano lamentele di una tua ambiguità politica, cercando spiegazioni su posizioni a volte fin troppo chiare, il sottoscritto ha sempre cercato di nascondere l’evidenza, preferendo credere che insieme si poteva costruire un percorso culturale fatto dall’innesto fra nuove leve e gente con esperienza come te, non ho mai dubitato, come nessuno in questo partito, del valore aggiunto che una persona della tua esperienza politica poteva portare, e molte volte ho cercato di difendere, come si fa nelle migliori famiglie, le posizioni di un fratello maggiore che agli occhi di molti erano sempre più indifendibili.
Le sconfitte fanno male, ne siamo consapevoli e sappiamo che a volte è più facile sfogare le proprie rabbie e delusioni dopo una sconfitta che provare a farsi forza insieme e rialzarsi, capisco i malumori e i turbamenti che ti hanno travolto, li so, li ho ascoltati, a volte condivisi, altre volte no, ma capisco anche che le tue posizioni sono anche figlie delle scelte fatte su scala nazionale dall’ex sindaco di Roma, scelte già chiare da tempi non sospetti, da quando si continuava a ripetere che Azione Sociale fosse solo un associazione.
Ancor prima sai bene di come questa comunità, alle europee non si è posta il minimo problema di contribuire anche a sostenere la campagna elettorale dello stesso Alemanno, lo hanno fatto in tutti i comuni della provincia, nonostante tutto e il contrario di tutto, nonostante le storie personali di ognuno di noi, nonostante le appartenenze passate e nonostante le amicizie e le inimicizie. E proprio in merito alle prese di posizioni sulle dinamiche provinciali e comunali, nell’ultimo direttivo provinciale abbiamo dato seguito a quelle che potevano essere legittime richieste, azzerando di fatto il direttivo, aprendo a qualunque scelta fosse stata utile per la ricostruzione di un percorso, dando mandato ad ogni circolo comunale di ri-autodefinirsi nel miglior modo possibile.
Da segretario provinciale del movimento giovanile di quel partito che i nostri “colonnelli” e “tenenti” hanno distrutto, ti rivolgesti ad un quattordicenne spiegando l’importanza di resistere e combattere da dentro, per cambiare perché i partiti si cambiano da dentro e non inseguendo i fantasmi di qualcosa che per mille ragioni non tornerà più, perché proprio coloro che oggi la reclamano sono tra i primi a far sì che nulla di quanto abbia vissuto la destra in questo ventennio, non tornerà più.
É la stessa cosa hai continuato a ripetere non troppo tempo fa quando polemizzavamo sull’abbandono di altri dirigenti, tutti pronti a scappare per il miglior offerente.
Capisco il tuo malessere però perdonami ma mi viene di pensare che l’assenza di quelle idee forti che giustamente lamenti, in ambito nazionale ancor prima che in ambito locale, vanno colmata con l’impegno di ognuno di noi ricercato in quelle “primarie delle idee” che si contrapponevano a posizioni poco chiare, di chi sosteneva che il presidente Monti fosse “aggregante per il centro destra”…anche in quel caso eravamo su posizioni differenti, come lo siamo stati sulla vicenda “Fondazione AN” perché chi ha fallito si assuma le responsabilità di farsi da parte… ma nonostante questo, siamo andati avanti per rimettere insieme qualcosa che era andato disperso, non un mondo di uomini di destra, ma un mondo di idee e valori, ma questo oggi non è un confronto di idee, ognuno ha le sue, giuste o sbagliate, condivisibili o meno, criticabili o meno, questa è una resa da parte tua di lasciare una barca in mezzo al mare, io ho smesso di inseguire persone, “colonnelli”, ammiragli e soprattutto fantasmi, pensavo lo facessi anche tu…
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