I “saldi estivi”, tanto attesi sia dagli esercenti che speravano di recuperare almeno in parte gli effetti della crisi dei consumi, che dai consumatori che normalmente approfittano dei prezzi scontati, quest’anno hanno avuto un brusco calo.
Da un sondaggio dell’Osservatorio del Commercio Confesercenti emerge infatti che durante i primi dieci giorni dell’inizio dei saldi, quando normalmente si ha la maggior concentrazione di vendite, non ha avuto gli affetti desiderati, evidenziando un calo delle vendite che oscilla tra un -4% per i negozi che vendono le griffe più alla moda tra i giovani, sino ad una flessione che supera il 20% nei negozi cosiddetti “tradizionali”.
Purtroppo, non è andata meglio per i commercianti di articoli sportivi e casual, meta ambita di solito dei teenager, dove si può rilevare un calo di circa il 5% di fatturato rispetto gli anni passati.
Il dato è quanto mai allarmate se si pensa che le previsioni erano assolutamente diverse, ma anche al fatto che tutta la stagione Primavera Estate (complice il clima) aveva fatto registrare record negativi di incasso, con cali dei fatturati in tutti i mesi precedenti:
Marzo – 5%
Aprile – 15%
Maggio – 10%
Giugno – 15%
Il risultato dell’indagine effettuata dalla Confesercenti tra gli addetti ai lavori, sottolinea ancor più quanto la crisi generale del paese si riversa ormai in ogni periodo dell’anno ed ambito; pertanto, per evitare che il commercio muoia del tutto, ci auguriamo che presto a livello nazionale ci si decida a mettere al centro dell’agenda politica il LAVORO ed il REDDITO degli italiani e non solo ed esclusivamente l’Europa ed il nostro Debito Pubblico che, nonostante gli sforzi, ha appena raggiunto un nuovo record storico.
Il commercio tutto ha bisogno di riforme tese a rimodernare il settore, ma anche a dare agli operatori maggiori opportunità di sviluppo e più certezze negli investimenti; sarebbe il caso di rivedere tutta la normativa in materia di commercio ma anche ripensare al ruolo dei saldi di fine stagione che, così come strutturati attualmente, non rappresentano un’occasione ne per i commercianti ne per i consumatori.
Auspicando una ripresa delle vendite nelle prossime settimane, ci auguriamo che una nuova consapevolezza e l’impegno congiunto di tutti possa portare la nostra categoria fuori dal pantano di una crisi che non può finire se non si abbandonano le politiche di austerity di questi ultimi anni.
Dati dell’Osservatorio Commercio Confesercenti
COMUNICATO STAMPA BRINDISI CENTRO “ASSOCIAZIONE COMMERCIANTI” ADERENTE CONFESERCENTI
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