La UILM Brindisi interviene sul complesso delle due vertenze in corso nel territorio provinciale, da un lato la vicenda dell’azienda Eni, dall’altro quella di Enel e del suo indotto, con particolare riferimento al settore metalmeccanico in appalto, che rischia, se non attenzionato con cura, di essere trascurato nelle interlocuzioni ufficiali.
La provincia di Brindisi sta vivendo una fase cruciale di transizione industriale, con annunci importanti da parte di Eni e Enel, quali la fabbrica di batterie per accumuli e impianti rinnovabili.
Tuttavia, è evidente che non tutti i lavoratori dell’indotto, specie del settore metalmeccanico appaltatore, hanno ad oggi chiare certezze sul loro futuro occupazionale.
In questo contesto la UILM Brindisi, nella persona del suo Commissario Straordinario Maurizio Flore, chiede che si continui a porre l’attenzione adeguata, non solo sulla parte diretta degli stabilimenti, ma su tutto il mondo dell’appalto metalmeccanico che opera nel territorio.
È singolare che, mentre le committenti e le aziende principali siano a conoscenza di tutta la “popolazione dell’appalto”, delle aziende che operano e dei numeri, ad oggi, non è “ancora” chiaro, chi tra le imprese appaltatrici e chi tra i lavoratori dell’indotto (in funzione alle specificità lavorative) potrà essere ricollocato o essere assorbito e/o, chi invece rischierà di rimanere escluso.
In qualità di rappresentanza del settore metalmeccanico in appalto, la UILM chiede:
1. Chiarezza immediata da parte delle committenti (Eni e Enel) e delle istituzioni, Prefettura, Regione Puglia, Ministero, sugli intendimenti riguardo all’appalto metalmeccanico, alle imprese subappaltatrici, ai livelli occupazionali e alle ricollocazioni.
2. Garanzie scritte che laddove la ricollocazione non sia possibile, si preveda un reintegro o un adeguato trattamento di tutti i lavoratori dell’appalto metalmeccanico, senza che si creino “lavoratori di serie A” e “lavoratori di serie B”.
3. Che non si arrivi a trovarsi “impreparati” in cui i giochi sono già fatti e ai lavoratori dell’appalto venga proposta una scelta “prendere o lasciare”, in condizioni contrattuali al ribasso.
4. Che il territorio di Brindisi, che ha contribuito per decenni al ciclo industriale e all’energia, meriti rispetto, sia nelle relazioni industriali sia nelle tutele occupazionali, e non venga penalizzato rispetto ad altri territori.
5. Continuità e coerenza nell’azione sindacale, in raccordo con quanto stanno facendo le categorie della chimica: anche e soprattutto il settore degli appalti metalmeccanici deve essere parte integrante del tavolo e delle soluzioni, non fosse altro che , se ad oggi e per tanti anni si è potuto parlare di Petrolchimico, Cerano Enel, questo, ne va dato atto, e grazie anche a tutto il mondo metalmeccanico che ha contribuito alla sopravvivenza ed esistenza di questi due colossi industriali sul territorio.
La UILM Brindisi esprime piena fiducia nei soggetti firmatari del protocollo d’intesa e nell’interlocuzione istituzionale guidata dalla Prefettura/Commissario, ma ribadisce: la guardia non può essere abbassata. Le trasformazioni industriali possono essere colte come nuove opportunità, ma devono essere governate con lucidità e serietà, includendo tutti i lavoratori coinvolti, diretti e indiretti, appalto metalmeccanico compreso. Nessuno deve rimanere indietro.
Invitiamo quindi la committenza e le istituzioni a dare un segnale concreto e tempestivo in questa direzione, perché il tempo delle incertezze è finito e la responsabilità verso il territorio e i lavoratori lo impone.
Commissario UILM Brindisi
Maurizio FLORE




