August 16, 2025

La straordinaria chiarezza con cui la Dott.ssa Rossella Ferrari ha scritto nero su bianco le motivazioni che l’hanno portata a rimettere le sue deleghe assessorili in mano al Sindaco, non frena il tentativo di dipingere di “giallo” la questione, e rappresenta esattamente lo stile – inconfondibile – del nostro primo cittadino che, senza un minimo di autocritica, attacca per difendersi, fornendo sempre un’analisi della realtà distorta.

 

Il Sindaco si chiede quali siano le “ragioni recondite” che abbiano spinto l’Assessore Ferrari ad una scelta così drastica e a soli dieci mesi dall’inizio del suo mandato. E’ evidente come la sua onniscienza politica non annoveri meccanismi di confronto politico alla pari, ma solo rapporti verticali del tipo maestro-studente (per dirla con eleganza).

 

Le fratture interne e soprattutto l’assenza di condivisione di programmi, azioni ed obiettivi, già evidenti dalla prima ora, si palesano ufficialmente attraverso scelte rispettabili e coraggiose, che denotano libertà ed indipendenza di pensiero, come quella dell’Assessore Ferrari.

 

Potremmo chiederci semmai quali siano le “ragioni recondite” che spingono ancora oggi tutti gli altri consiglieri di maggioranza a rimanere dove sono, dopo un anno di governo uni-personale, inconcludente e fallimentare.

 

Lascia sgomenti che, di fronte a tanto, si perseveri nel maniacale tentativo di spostare l’attenzione della gente verso presunte pesanti eredità del passato (sempre immancabilmente rappresentate con illazioni e retro-pensieri).

 

Di fronte ad uno smacco politico imbarazzante, il Sindaco risponde con il solito sermone sulla verità (quella che rende liberi) e sulle responsabilità (sempre degli altri) e fa riferimento a questioni delicate quali rifiuti urbani, piazza, pubblica illuminazione, ben sapendo che tutte quelle questioni e tante altre hanno interessato diverse amministrazioni e sono state affrontate dai suoi predecessori con impegno e serietà, senza pubblici ridicoli piagnistei e senza generare polemiche.

Rinnoviamo al Sindaco l’invito ad un pubblico confronto su tutte le problematiche che ritiene abbiano contorni “poco chiari”.

 

Dopodiché lo invitiamo fermamente a prendere atto che, per il bene della comunità, è necessario che inizi ad amministrare veramente; è necessario che inizi a cambiare la sua prospettiva: non occupando più i banchi dell’opposizione, il suo agire sia indirizzato a favore del bene comune e non più contro qualcuno.
Soprattutto ricordi il Sindaco che amministrare la cosa pubblica è una sfida che non si può affrontare in solitaria. Il suo ego non gli ha consentito di capirlo? O lo ha compreso quando ormai era troppo tardi per cambiare la squadra?
La collegialità delle scelte nell’interesse generale non si raggiunge solo con la maggioranza delle firme assessorili sulle camicie di giunta, così come la vittoria elettorale non si determina solo con la sommatoria dei voti dei candidati consiglieri…
Contano i fatti, ed i fatti di oggi non necessitano di ulteriori commenti oltre a quelli quotidiani di una intera popolazione, delusa ed amareggiata.

 

I consiglieri
Sara sardelli
Gianpiero Orlando

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