Pregiatissimo Presidente Emiliano,
qualche giorno fa ho appreso sui media che avrebbe chiuso solo le strutture meno efficienti e complete, quindi pericolose.
Ieri ho avuto paura di perdere mio figlio.
Un attacco di convulsioni dovute forse alla febbre alta me lo stava portando via e, per fortuna, grazie al nosocomio di San Pietro, abbiamo beneficiato di un primo soccorso eccellente a pochi minuti da casa. L’ intervento del personale e’ stato tempestivo e delicato, quanto difficile. E’ stato il primo caso di convulsioni per lui che ha poco più di 2 anni tant’è che tutte le manovre, i farmaci somministrati e poi il trasporto tempestivo con l’ ambulanza a Brindisi hanno fatto si che i medici del Perrino si siano dovuti preoccupare solo di osservarlo per qualche minuto prima di inviarlo su in reparto pediatria.
Ora valuti lei, Presidente Emiliano, se, al netto di cambi di denominazione, accorpamenti e razionalizzazioni, il pronto soccorso di San Pietro, utile a decongestionare il caos di Brindisi, sia un reparto pericoloso.
Secondo il mio modesto parere, confermato anche dai fatti di cronaca, chiuderlo sarebbe un crimine. Qualche pronto soccorso in più delocalizzato nelle periferie consentirebbe, ad una vasta utenza, l’ ospedalizzazione verso strutture più complete in maggiore sicurezza.
Teniamo conto che il pronto soccorso di San Pietro e’ stato oggetto di recenti investimenti e per questo la esorto a lasciare lavorare tranquillamente queste persone che fanno il loro dovere in maniera egregia e che l’ anno scorso hanno fatto fronte a circa 17.000 richieste d’ intervento.
Cosa dovremmo fare ora, mandare questo patrimonio di risorse umane a intasare Brindisi dove non c’e’ già più posto per le barelle nemmeno nei corridoi?
Confido nella sua capacità d’ ascolto e sono convinto che, anche i nostri rappresentanti politici locali tra cui il Sindaco Maurizio Renna, il consigliere regionale Pino Romano e l’ Onorevole Elisa Mariano le hanno rappresentato correttamente la situazione.
Ringraziamo in anticipo ed aspettiamo buone notizie.
Francesco Ragusa
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