La “Questione Xylella“ oltrepassa il danno economico e di immagine legato all’eradicazione degli ulivi e sbarca nell’ambito degli ingenti danni nei confronti del cosiddetto “oro del Salento”, ossia l’olio di oliva.
A suscitare la rabbia è che il danno non proviene dall’esterno ma dalla nostra stessa Puglia.
Infatti, con uno spot trasmesso sull’emittente materana TrmNetwork, la Castria di Ginosa (Taranto) promuove il suo marchio a discapito di tutto l’olio del Sud Puglia.
“Il Salento ora ha la Xylella. Le Gravine hanno gli ulivi sani, il nostro olio è sano. Noi non siamo il Salento. Benvenuti nelle terre delle Gravine”. Questo il testo di uno spot che si caratterizza, quantomeno, per una slealtà indiscriminata.
La protesta è partita da Telerama, il cui direttore ha chiesto all’azienda tarantina di ritirare lo spot. Ma anche Michele Emiliano, Presidente della Regione Puglia, è andato con la mano pesante e ieri pomeriggio dall’Ufficio Stampa della Regione è stato diffuso il seguente comunicato:
Il presidente della regione Puglia Michele Emiliano, grazie a una segnalazione fatta da Telerama, ha appreso che sta andando in onda su alcune emittenti locali uno spot pubblicitario di un’azienda olearia che recita: “Il Salento ora ha la Xylella, le Gravine hanno gli ulivi sani, il nostro olio è sano, noi non siamo il Salento”.
“Un messaggio gravemente lesivo dell’immagine della Puglia – dichiara Emiliano – che genera disinformazione e danneggia la nostra agricoltura. La Regione Puglia chiederà risarcimenti milionari a chiunque manderà in onda lo spot e all’azienda che lo ha commissionato se non sarà seguito immediatamente da altro messaggio pubblicitario nel quale con la stessa rilevanza ci si scusa delle menzogne propalate e ci si scusa con tutti coloro che stanno combattendo contro il flagello della Xylella che uccide le piante, ma che non incide assolutamente sulla qualità dell’olio. Il nostro olio, l’olio del Salento, è perfettamente sano e non può essere veicolo di alcuna infezione”.
Subito dopo le voci di protesta e le paventate richieste di risarcimento, la tv lucana si è dissociata dal contenuto dello spot e non lo manda più in onda ed anche l’azienda ha ritirato il video, sostenendo che il suo obiettivo era quello di sensibilizzare su ciò che sta accadendo agli ulivi salentini. Ma qualcuno ci crede?
A giochi fatti è arrivata stamane anche la protesta del M5s attraverso una nota che riporta il pensiero del consigliere tarantino Marco Galante e di tutti consiglieri, parlamentari ed europarlamentari.
“Io, da cittadino della terra delle Gravine – scrive Galante – trovo vergognoso che imprenditori utilizzino il nome di un territorio, a di scapito di territori in difficoltà, per fare un becero marketing dei loro prodotti oleari.
E’ squallido che in un triste momento per l’agricoltura pugliese, un conterraneo che dovrebbe aver compreso le difficoltà dei colleghi salentini, sfrutti la situazione per trarne un vile e presunto vantaggio”.
Continua Galante: “Delle due l’una: o l’azienda Castria è del tutto priva di conoscenza in merito alla questione Xylella, ignorando che non incide sulla qualità dell’olio, o i sedicenti imprenditori dell’azienda Castria sono disposti a tutto pur di vendere un litro di olio in più. Auspico che l’intero comparto agricolo pugliese dimentichi in fretta la questione e continui a lottare uniti contro la “calamità” della Xylella”.
Concludono gli altri portavoce in Regione ed i parlamentari: “La pubblicità non è solo ignobile ma vuol fare intendere anche il falso. Come infatti ha dichiarato l’Accademia Nazionale dell’Olio, interpellata dai nostri deputati del Movimento 5 Stelle in Commissione Agricoltura, l’infezione da Xylella non pregiudica le qualità chimiche ed organolettiche degli olii estratti da alberi infetti e questi ultimi non sono veicoli di infezione.”
Angela Gatti
Pubblicato il: 22 Nov, 2015 @ 16:07
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