August 6, 2025

Ebbene si! Quel “ciaone” del 5 dicembre che una cara amica mi ha trasmesso, con messaggino, quale primo suo pensiero mattutino, per sfottermi, mi è ancora fortemente indigesto!

 
Infatti, non riesco ancora a digerire l’amara sconfitta del “SI” che, a prescindere dalla mia non appartenenza ad alcuna forza politica, ha visto il Governo Renzi battuto dai soliti “farisei” interni.

 
Il reflusso si è accentuato ascoltando le notizie rivenienti dalla direzione nazionale del PD e dai su citati farisei che persistono nel denigrare l’operato di Renzi e del proprio Governo.

 
La mia convinta adesione al “SI” ha alloggiato, essenzialmente, in quelle che sono le mie peculiarità professionali e di scelta di vita, connesse alla conoscenza, alla salvaguardia ed alla valorizzazione dell’ambiente, congiuntamente ad uno sviluppo economico ed industriale compatibile con tutte le matrici ambientali.

 
Alla mia, quasi veneranda età, non ricordo nessun Governo che abbia avuto il coraggio di attivare riforme in favore dell’ambiente, come quello di Renzi.

 
Non disconosco che questa mia ferma convinzione sia del tutto “parziale”, rispetto al mare magnum di problemi del Paese, ma per me è stata decisamente sufficiente per scegliere come votare!

 
Ed allora, nei contenuti delle mie convinzioni:

 
– Come non riconoscere la svolta data dal Governo Renzi sui “reati ambientali” con la Legge 68/2015, dopo 23 anni di dura lotta di Legambiente? La Legge, finalmente, inserisce nel codice penale la parola “ambiente” con i connessi 5 nuovi delitti di: inquinamento, disastro ambientale, traffico di materiale radioattivo, omessa bonifica ed impedimento del controllo.
La legge 68/2015 in soli otto mesi di vigenza ha prodotto (dati di Legambiente forniti dal Ministero della Giustizia) per “inquinamento ambientale” ben 156 denunce e 50 sequestri, di cui 79 e 28 in Puglia, per “disastro ambientale” ben 45 denunce ed un sequestro, ecc. ecc. per un totale, nei 5 delitti richiamati, di ben 1.185 denunce, 229 sequestri per un valore di circa 24 Milioni di euro.

 
– Come non riconoscere la volontà di modificare l’art. 44 della Costituzione che, in merito al concetto di “bonifica” è ancora visto come obbligo di “diritto agrario” e non di “diritto sociale”? Diritto sociale finalizzato alla salute pubblica attraverso percorsi noti e sicuri dell’utilizzo dei prodotti agricoli coltivati in aree contaminate e rientranti nella catena del consumo umano.
In origine (art. 44), la “bonifica” aveva la funzione specifica di rendere salubri e produttivi i terreni paludosi, così come avvenuto per buona parte di quelli oggi costituenti la zona delle “Saline di Punta della Contessa”; successivamente, venne finalizzata al miglioramento di aree agricole e la sua portata si ampliò progressivamente fino a comprendere il riassetto complessivo di un determinato territorio.
Oggi la “bonifica” è interpretata come “risanamento”/“riparazione”, attraverso la rimozione ed il contenimento della fonte estranea alla composizione naturale della matrice ambientale considerata, l’isolamento della “fonte inquinante” e delle concentrazioni di contaminazione presenti nel terreno (suolo e sottosuolo) e nelle acque sotterranee, nonché la riduzione delle concentrazioni degli elementi estranei alla composizione naturale delle suddette matrici ambientali, a valori limite che escludano rischi significativi per la salute.

 
– Come non riconoscere la volontà, attraverso un Senato della Repubblica rinnovato e rappresentante le realtà regionali, di snellire, ad esempio, i tempi di approvazione delle Direttive Comunitarie che mediamente sono approvate dal Parlamento nazionale in 1,5-2 anni? Calza a tale scopo e per Brindisi, la recente Direttiva 2294/2016, entrata in vigore dal primo gennaio 2017 e concernente la “riduzione di determinati inquinanti in atmosfera” che, ove immediatamente esecutiva sul territorio nazionale, avrebbe imposto ben altri limiti di “quantità massiche” che ENEL ha avuto approvate nella recente rimodulazione dell’AIA della centrale di Cerano.

 
– Come non riconoscere la ferma volontà del Governo Renzi (Madia) di snellire e semplificare le procedure autorizzative edilizie ed industriali, sempre nei limiti della loro compatibilità urbanistica ed ambientale, che avrebbe visto ulteriori e più concreti sviluppi?

 
– Ecc.

 
Avrei potuto soffermarmi maggiormente su alcuni aspetti ed aggiungerne altri; resta il fatto che quelli riportati, ritengo ed ove adeguatamente conosciuti, avrebbero indotto molta più gente che si professa “ambientalista” a votare “SI” al recente referendum del 4 dicembre.

 
Con ciò, ovviamente, non vi è critica, ma solo dispiacere perché avrei gradito che le riforme, nei temi richiamati, avessero continuato a lasciare un solco ancora più profondo e preciso, salvaguardando quel bene naturale al quale quasi tutti si ispirano ma che, al momento di essere propositivi, si dileguano.
Quel “Ciaone”, rimane e rimarrà indigesto e lo lascio inquadrato solo nell’ambito della politica nazionale; ove dovessi, per un attimo, traguardare in quella locale, di certo ne subirei un immediato rigurgito!

 
prof. dott. francesco magno

3 Comments

  • Rispondi
    gigi
    15 Febbraio 2017

    gentilissimo professore, lei purtroppo sta cadendo in quello che è stato lo stesso errore di matteo renzi, cioè trasformare una importantissima riforma costituzionale in una valutazione sull’operato del governo. la riforma costituzionale, cosi come quella c.d. Madia, conteneva degli errori macroscopici che gli italiani non hanno voluto sottoscrivere, il fatto che per lei (ed anche per me) il governo renzi abbia ben operato in alcuni settori non avrebbe dovuto influenzare il referendum.

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    Vincenzo
    15 Febbraio 2017

    Gentile professore,
    Renzi non è stato sconfitto da “farisei” interni, ma da tanti italiani che hanno capito che la demolizione della Costituzione unità ad una pessima legge elettorale avrebbe portato il paese verso un futuro oscuro. Poi non è vero che il bicameralismo rallenta le procedure di approvazione delle leggi, è la mancanza di volontà delle forze politiche che la causa. Ed anche se qua e là poteva esserci qualche aspetto positivo, l’impianto generale era dannoso. Pertanto quel CIAONE è stata una gran cosa.

    • Rispondi
      Francesco
      17 Febbraio 2017

      Gent.mi Vincenzo e Gigi,
      Condivido parzialmente le vostre considerazioni sia in merito al governo Renzi che alla formulazione del quesito. Ho riportato che la mia valuzione e scelta di voto era parziale e limitata agli aspetti ambientali per i quali, ribadisco, l’unicità positiva del governo Renzi. Inoltre, credo che il quadro politico “generale” che esce fuori dal dopo referendum sia decisamente peggiore di quello precedente. Non posso che augurare per Brindisi e per noi tutti, almeno l’applicazione della legge sugli “eco reati” su quelle matrici ambientali che sono state riconosciute come “contaminate”. Legge che ove fosse esistita prima avrebbe riconosciuto le tante morti del petrolchimico, le responsabilità su Micorosa, sulla centrale di Brindisi Nord (deposito carbone), ecc.
      Buona giornata