“Sacri approdi nel porto di Brindisi” è il tema del XLIV Colloquio di studi e ricerca storica organizzato da GRANAfertART, Società di Storia Patria per la Puglia –Sezione di Brindisi e Centro Studi per la storia dell’Arcidiocesi di Brindisi – Ostuni con il Patrocinio del Comune di Brindisi.
I lavori si svolgeranno Mercoledì 16 Marzo, a partire dalle ore 17.30 presso Palazzo Granafei-Nervegna, in Via Duomo a Brindisi
“Ti sei imbarcato, il viaggio è finito, sei giunto all’approdo; sbarca. Se ciò significherà entrare in una nuova vita, lì non troverai più nulla che sia vuoto di dei. Se ciò significherà non sentire più nulla, cesserai di provare pene e piaceri”
Marco Aurelio
“Le navi che li passano l’inverno iniziano a caricare in primavera per raggiungere Acri , portando pellegrino, olio, vino assieme a ogni sorte di granaglie e di frumento. Sicuramente è il posto meglio attrezzato per il passaggio al di là del mare fra quelli in possesso dei cristiani, situato in una terra fertile che produce in abbondanza, oltre ad essere prossimo a Roma; possiede il porto migliore del mondo, tanto che le case giungono sino al mare”.
Con queste parole Ramón Muntaner (1265-1326), nella sua Crònica Catalana, riassume e definisce il ruolo di Brindisi e del suo porto nel medioevo.
Sul mare di Brindisi, che permea la città da oriente a occidente alternando scenari molto diversi, si intrecciano da sempre storie e leggende; il viaggio può del resto essere inteso come le peripezie del Sè nella lotta contro il corpo e le passioni, prima di conquistare la pienezza della sua affermazione.
Verso sud, ove era Torre Cavallo e si dispiegava la grande area delle Saline, si narra di sacri approdi e fortunosi naufragi.
Nella rada sarebbero approdate o transitate materiali memorie di grandi santi; qui sarebbe così pervenuto il braccio di san Giorgio, la cui più antica rappresentazione risale alla prima metà del X secolo ed è in Armenia, nella chiesa della Santa Croce eretta sull’isola Akdamar.
Qui un bassorilievo mostra tre santi a cavallo, e tra questi Giorgio, raffigurato mentre trafigge con la sua lancia una figura antropomorfa. Al centro è proposto san Sergio che uccide una belva e, a sinistra, san Teodoro che affronta un drago.
Anche le reliquie di Teodoro approdarono a Brindisi in circostanze forse collegabili con le nozze qui celebrate, il 9 novembre 1225, fra Federico II, maturo signore dell’Occidente e la giovanissima Iolanda, regina di Gerusalemme.
PROGRAMMA
- Indirizzi di saluto:
S. E. Dr. Cesare Castelli (Commissario prefettizio al comune di Brindisi)
S. E. Mons. Domenico Caliandro (Arcivescovo di Brindisi-Ostuni)
- Interventi:
Maria Stella Calò Mariani (Università degli Studi di Bari): Sacri approdi nel porto di Brindisi
Teodoro De Giorgio (Società di Storia Patria per la Puglia): Note sulla traslazione delle reliquie di san Teodoro d’Amasea a Brindisi
Giuseppe Maddalena Capiferro (Società di Storia Patria per la Puglia): La stauroteca di Cleveland
Cristian Guzzo (Società di Storia Patria per la Puglia): Sulla reliquia del braccio di san Giorgio conservata in Brindisi
Giuseppe Marella (Società di Storia Patria per la Puglia): Memorie di Brindisi nei diari di viaggio dei pellegrini medievali
- Coordina e introduce i lavori:
Antonio Mario Caputo (Società di Storia Patria per la Puglia)
Al termine delle relazioni, i lavori proseguiranno presso l’Open Club (vico Tarantafilo, 10), locale posto nella suggestiva cornice degli scavi romani sotto il Teatro Verdi, dove i relatori dibatteranno coi presenti i temi discussi. Nel corso dell’informale, conviviale e originale incontro, Giancarlo Cafiero (Società di Storia Patria per la Puglia) darà lettura di poesie e brani dialettali relativi al tema del mare e del viaggio.
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