Non è una novità che i social network siano diventati uno dei campi principali in cui fare politica.
La questione Tap ne è un emblema.
Ieri sera Michele Emiliano, presidente della Regione Puglia, dopo aver incontrato i vertici della “Trans Adriatic Pipeline” ha affidato a twitter di “aver chiesto di cambiare l’approdo da Melendugno a Brindisi” e che attendeva la risposta dell’azienda alla sua proposta.
In un precedente articolo della nostra testata giornalistica avevano riportato che la reazione di Brindisi non si sarebbe fatta attendere. E così è stato.
Ad intervenire per primo – con lo stesso mezzo di Emiliano – era stato Mauro D’Attis, capogruppo dell’opposizione, che aveva anticipato l’intenzione di chiedere “ufficialmente una convocazione di Consiglio comunale con invito al Presidente Emiliano ad intervenire”.
Questa mattina D’Attis rincara la dose, sia su twitter che con un comunicato stampa in cui dichiara: “Non si può continuare leggendo dichiarazioni di stampa su Brindisi quando esiste la sede naturale per discuterne. È lì che Michele Emiliano ci può spiegare quanto sia vera la trasformazione a gas di Cerano se arriva TAP a Brindisi. Se così non è, il gasdotto lo porti pure a Bari”.
È ora scrive D’Attis – che il Presidente della Regione Puglia relazioni sulle ultime vicende che vedono riaperta la ipotesi che a Brindisi si sposti l’approdo del gasdotto TAP.
Su twitter è poi intervenuto anche il Sindaco Mimmo Consales che, assieme a D’Attis, è allo stesso Emiliano, ha intavolato un botta e risposta chiuso – come è giusto che sia – con la proposta di portare nelle sede politiche e decisione quello che – allo stato – è soltanto un pour parler sui social network privo di una proposta politica ed economica progettuale che metta insieme tutti gli attori politici (governo, regione e comune) ed imprenditoriali (tap, enel ed eventualmente altri soggetti interessati).
Angela Gatti
Pubblicato il: 19 Nov, 2015 @ 10:59
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