May 4, 2025

… il volo è il Londra-Brindisi delle ore 10,20 e mio figlio M. ha cominciato a chiamarmi in ufficio già alle 9 …

arriva L. da un viaggio di studi a Bristol e lui vuol essere lì ad accoglierla …

L. è il grande amore dei suoi 17 anni …

io, per accompagnarlo, dovrei prendere un permesso orario dal lavoro, ficcarmi nella macchina rovente, guidare fino all’aeroporto sudando come un dannato e recuperare l’oretta persa ritornando in ufficio oggi, verso le tre, in uno dei più caldi pomeriggi degli ultimi cinquant’anni …

 

non c’è un solo motivo valido per esaudire la richiesta filiale …

non lo farei per niente al mondo …

questo caldo mi uccide, tornare nel pomeriggio sarebbe da pazzi e poi M. deve capire che non sono a sua completa disposizione, non sono il suo autista privato …

andarci ed accompagnarlo sarebbe diseducativo … e che caspita! …

ho deciso! … aspetto che mi richiami per dirglielo … che prendesse il pullman …

 

mi chiama alle 9, 45 …

pà, stai venendo? …

gli rispondo di getto e con estrema decisione genitoriale : si, scendi che stò passando …

il papà in Servizio Permanente Effettivo H 24 è stato più veloce di me, non ci posso fare niente …

 

M. entra in macchina …

è spettinato, la barba adolescenziale è già lunga e incolta …

poco abbronzato indossa una brutta maglietta e nel complesso è trasandato …

ma ha 17 anni e questo gli basta …

 

l’aereo ha un ritardo civilmente ragionevole e in attesa c’è la mamma di L. ….

ci salutiamo, parliamo di questo caldo incredibile che sembra non voler finire …

di quanto condizioni le nostre giornate e di come invece sia una variabile ininfluente nella vita dei nostri figli …

ci scherziamo su …

penso che viviamo tutti sotto lo stesso cielo ma non tutti abbiamo lo stesso orizzonte …

il mio, il nostro è un buon film in televisione ed un pollo comprato in pizzeria per non accendere i fornelli …

per i nostri figli è la promessa di una serata nella quale un bacio o una carezza li farà tremare giurandosi amore eterno …

 

non mi ricordo più com’era …

so solo di aver vissuto anch’io quei momenti ma non riesco a ricordarne il sapore …

mi sto immalinconendo e non è il luogo adatto …

 

arriva L. …

sorrisi, occhi umidi e baci …

l’abbraccio che si danno i nostri figli toglie il fiato …

 

lei, più bassina, ha la testa sul petto di mio figlio e sembra che proprio lì abbia ritrovato casa, pace, serenità, amore …

saluta i suoi compagni di viaggio con lacrime di gioia e di dolore per un’estate di libertà finita …

una lacrima per ciò che lascia ed una per ciò che stà ritrovando …

 

 

sono imbarazzato …

qualcosa, non so bene cosa, mi stà commuovendo …

forse un ricordo sulla pelle …

forse per un attimo fuggente quelle sensazioni adolescenziali si sono trasferite dentro di me …

 

mi sento un guardone che non ha nessun diritto di osservare questi ragazzi …

non sono solo spontanei, sono liberi, forti …

le loro emozioni sono animalesche, primitive, coraggiose …

sono nudi …

 

io di tutto ciò ho solo memoria …

è una festa alla quale non sono invitato …

 

io con la mia ragione posso solo parlare …

ragiono sul passato, mi lamento del presente e mi angoscio per l’avvenire …

loro con la loro età e con il loro amore invece possono ridere, cantare, gridare e piangere per quello che stanno vivendo qui …

ora …

in aeroporto … a Brindisi …

alle 11,20 circa …

in un giorno di caldo insopportabile …

 

Apunto Serni

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