Si è tenuta a 22 anni dalla strage di Capaci, in cui persero la vita Giovanni Falcone, Francesca Morvillo, Rocco Di Cillo, Antonio Montinaro, Vito Schifani, la manifestazione organizzata dall’Amministrazione provinciale di Brindisi, la Scuola di Formazione Politica Antonino Caponnetto, Proteo Fare Sapere Brindisi, CGIL Brindisi per ricordare il grande impegno profuso dal magistrato siciliano.
L’evento è andato oltre la semplice commemorazione di un fedele servitore dello Stato: ha raccolto i pensieri, le emozioni e le speranze di tante voci presenti sul nostro territorio.
Apprezziamo il contributo della Dott.ssa Prete, rappresentante della Provincia di Brindisi, ed esaltiamo le parole del Prefetto Nicola Prete che ha focalizzato l’attenzione sulle nuove generazioni aventi il diritto di essere informate su un evento tragico non vissuto direttamente. La lotta all’omertà e la protezione del singolo cittadino sono i cardini su cui si deve lavorare unitariamente. In linea con il Prefetto Nicola Prete, il Procuratore della Repubblica di Br., Marco Dinapoli, ha esaltato le grandi intuizioni di Giovanni Falcone, il vero creatore di un modus operandi che ha permesso di infliggere durissimi colpi ad una mafia che era sconosciuta sino alla fine degli anni 80. “Serve convinzione e coraggio per avverare il sogno di Falcone e Borsellino: vivere liberi dal puzzo del compromesso morale, vivere ed agire per il bene comune e non per l’egocentrismo sfrenato, perché è su queste debolezze che agiscono le mafie” sono state le ultime parole dell’intervento del Procuratore.
Successivamente, il consigliere Comunale Fusco ha ricordato le parole di Falcone in cui si dice che la mafia è un evento umano e quindi ha avuto in inizio e avrà una fine. Questa fine arriverà quando verranno scollegati i ponti tra mafia e politica, quando la cultura dell’illegalità, anche nelle sue espressioni più elementari, verrà soppiantata dal senso civico e ciò è possibile anche a Brindisi.
La Prof.ssa Raffaella Argentieri, che ha moderato l’evento, nella sua introduzione, ha posto l’accento sulla importanza dell’esempio, dell’educazione,della formazione per continuare l’opera di Falcone, Borsellino, Dalla Chiesa e di tutti coloro che hanno perso la vita per difendere giustizia,legalità,democrazia .Giulio Gazzaneo, coordinatore dell’UDS,ha preso la parola per primo ed ha evidenziato l’importanza della scuola, nel fornire ai giovani mezzi e strumenti per crescere in maniera consapevole. e nel rispetto delle regole.
Michela Almiento ha evidenziato il ruolo della società, del sindacato nel perseguire il bene di tutta la comunità nel pieno rispetto delle regole. Debora Caracciolo, ha rappresentato la grande figura di Francesca Morvillo, magistrato, donna, moglie, consapevole del suo destino.
L’intervento finale è spettato al Prof. Nando Benigno che ha esortato la collettività a raccogliere il testimone di Falcone e Borsellino, di non assistere in maniera neutrale a uno scontro così importante per il nostro futuro.
Cosa ha spinto Falcone, Borsellino e tutte le vittime della mafia a vivere esistenze così valorose? Il grande senso dello Stato, quello Stato in cui noi viviamo.Due esecuzioni musicali al pianoforte del giovane Federico Pische hanno completato una serata piena di emozione, alla presenza di un folto pubblico.
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