“La caccia in deroga allo storno, autorizzata nelle province di Bari e Brindisi, è un provvedimento assolutamente positivo. CIA Agricoltori Italiani della Puglia esprime soddisfazione per la decisione ratificata dalla Regione Puglia. La nostra organizzazione, assieme alle altre associazioni agricole, nell’ambito del Comitato regionale faunistico-venatorio, chiedeva da tempo che tale scelta fosse ufficializzata e messa nero su bianco com’è accaduto in questi giorni. La caccia in deroga non risolve il problema, ma di certo è uno strumento importante per iniziare a contrastare un fenomeno, quello dei danni che gli storni causano all’agricoltura, sempre più grave e insostenibile”. Giannicola D’Amico, vicepresidente regionale di CIA Puglia e componente del Comitato regionale faunistico-venatorio, esprime con queste parole la soddisfazione e l’apprezzamento per quanto la Regione Puglia ha ufficializzato, permettendo la caccia in deroga allo storno.
“In alcune zone della Puglia, in particolare in quelle di Bari e Brindisi, gli storni hanno già causato danni per milioni di euro. Un solo uccello è capace di mangiare 20 grammi al giorno di olive, questo fa capire quale possa essere il danno arrecato da milioni di esemplari lungo tutto l’arco della campagna olivicola. Le loro deiezioni spesso rendono non più raccoglibili né commestibili le colture orticole, sporcano i fabbricati rurali, causano spese aggiuntive per migliaia di euro. Con il cambiamento climatico, inoltre, gli storni sono diventati stanziali, una circostanza che aggrava ulteriormente la situazione. La caccia in deroga sarà utile quantomeno a porre un freno al proliferare incontrollato degli storni. E’ necessario ristabilire un equilibrio tra la presenza sempre più numericamente rilevante della fauna selvatica e le esigenze dell’agricoltura: rispettare la natura, infatti, significa anche ripristinare condizioni ambientali e di coltivazione sostenibili. Sarebbe auspicabile estendere la caccia in deroga allo storno ad altre aree della regione dove il fenomeno è presente, pertanto chiediamo che le rilevazioni e i monitoraggi scientifici, che sono propedeutici e indispensabili a supportare il provvedimento di deroga, vengano eseguiti anche in altre aree della Puglia”.
na nota del consigliere regionale di Fratelli d’Italia, Luigi Caroli.
“L’obiettivo raggiunto ci fa ben dire che il lavoro sinergico fra Commissione regionale e assessore regionale all’Agricoltura, Pentassuglia, è servito perché la deroga al prelievo della specie ‘storno’ fosse concessa nei Comuni della cosiddetta piana olivetata fra Bari e brindisi e precisamente a Polignano a Mare, Castellana Grotte, Conversano, Monopoli, Alberobello, Locorotondo (nella provincia di Bari) e Fasano, Cisternino, Ostuni, Ceglie Messapica, San Michele Salentino, Carovigno, San Vito dei Normanni, Mesagne e Brindisi (nella provincia di Brindisi), peraltro territori già destinati alla caccia programmata ricadenti nei comuni di con limiti quantitativi di massimo prelievo pari a 8.000 unità e un massimo di 200 operatori da autorizzare attraverso la richiesta di rilascio del tesserino regionale nel termine previsto del 29 ottobre 2020. L’assessore Pentassuglia si era detto disponibile fin dall’agosto scorso ad ampliare la zona, ma aveva più volte ribadito che lo avrebbe fatto nel momento in cui tutti gli organismi interessati avrebbero dato parere favorevole.
Questa ‘deroga’ non è, come può apparire, una vittoria del mondo della Caccia, ma è soprattutto degli olivicoltori e in maniera generale degli agricoltori. Gli ulivi brindisini, in modo particolare, già fortemente colpiti dalla xylella vengono presi d’assalto dagli storni che non solo si cibano del frutto, ma imbrattano e inquinano con i loro escrementi tutto l’oliveto. Problema di igiene che per altro travalica anche il settore agricolo, alcuni edifici vengono totalmente imbrattati di escrementi degli stormi, con gravi danni estetici e igienici. Per questo la caccia in deroga in questi 15 Comuni è un toccasana per l’agroalimentare e l’ambiente. E’ evidente che da brindisino non posso che esprimere tutta la mia soddisfazione per il risultato conseguito, nella consapevolezza che la deroga dovrebbe essere concessa anche ad altre zone olivetate pugliesi messe a rischio dagli stormi”./comunicato
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