July 20, 2025

Sei un morto che cammina”. Questo il testo della lettera minatoria ricevuta il 17 settembre scorso da Paride Margheriti, presidente dell’associazione antiracket- antimafia.

 E’ l’ennesimo atto intimidatorio nei suoi riguardi. Il quinto, da quando scattò la prima denuncia che portò a 2 arresti ma, purtroppo  anche alla successiva scarcerazione di due persone della legate alla Scu.

 

Un elemento paradossale emerso  e sottolineato dall’avvocato Pasquale Fistetti è il diniego da parte della Prefettura di Brindisi del porto d’armi per difesa personale, adducendo tra le motivazioni la testuale dicitura  perché ritenuto “soggetto non a rischio”

 

Nonostante ciò, è stata ribadita dal Presidente, oltre ad aver ringraziato i carabinieri di Francavilla Fontana (unica istituzione a lui vicina, ci spiega) l’ importanza di denunciare. “è una scelta di vita che rivendico , ma chi ha questo coraggio deve essere tutelato anche successivamente alla fase di denuncia”

 

Nell’ultimo anno, nella provincia di Brindisi, le denunce per fenomeni legati al racket e all’usura sono pari a zero. dato ricordato recentemente anche dal procuratore della Dda di Lecce Cataldo Motta. e testimonianza del fatto che le vittime hanno paura di denunciare, perchè non si sentono tutelate e temono ritorsioni. Anche il legale di Margheriti , Pasquale Fistetti, ha commentato

 

“Un elemento paradossale emerso  e sottolineato dall’avvocato Pasquale Fistetti è il diniego da parte della Prefettura di Brindisi del porto d’armi per difesa personale, adducendo tra le motivazioni la testuale dicitura  perché ritenuto “soggetto non a rischio”

In merito all’ultimo episodio,esso “si inserisce in una strategia della tensione attuata dai mandanti” e poi, un avviso importante: “Da oggi reagiremo sempre pubblicamente. ogni atto sarà denunciato, blanda di certo è da ritenere la sorveglianza disposta a tutela del Margheriti, consistente in qualche passaggio quotidiano delle forze dell’ordine dalla strada della sua abitazione, per ora restano in corso le indagini che confermeranno gli eventuali legami tra tutti gli episodi. Il cerchio sui responsabili – assicura – si sta comunque stringendo”. “Se accadrà qualcosa di più grave – conclude Margheriti– qualcuno dovrà prendersene la responsabilità”

 

Delusione inoltre come il comune di Erchie abbia negato una sede per l’Associazione Antiracket-antimafia, nonostante tanti siano gli immobili utilizzabili, ma lasciati in stato di abbandono e degrado.

 

 

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