September 17, 2025

Partirà domani, 18 settembre, alla volta del Perù, la nuova missione sanitaria internazionale organizzata da Ripartiamo Aps, in collaborazione con la cooperativa sociale San Bernardo. La spedizione farà tappa prima a Chiclayo, città dove papa Leone XIV è stato vescovo, e poi a Cusco.
Tra i medici volontari che prenderanno parte alla spedizione, due nomi di grande rilievo nel panorama sanitario italiano: Roy De Vita, direttore della Divisione di Chirurgia plastica dell’Istituto tumori “Regina Elena” di Roma, e Walter Morale, direttore della Uoc di Nefrologia e Dialisi dell’Asp di Ragusa. Entrambi hanno già collaborato con la Ripartiamo Aps, recandosi rispettivamente in Nepal e in Madagascar e Tanzania per le precedenti missioni di carattere medico organizzate dall’associazione. Insieme a loro ci saranno anche le dottoresse Maria Luisa Nardulli, chirurgo plastico nell’ospedale Perrino di Brindisi, e Rosaria Martina, oncologa epatobiliare, oltre a tre infermiere e una psicologa della San Bernardo.
A Chiclayo, in collaborazione con la Caritas e con l’Ospedale regionale di Lambayeque, Roy De Vita e Walter Morale saranno impegnati in interventi di ricostruzione mammaria per pazienti oncologiche e di fistola arterovenosa per pazienti dializzati, con il prezioso supporto delle colleghe che si dedicheranno agli screening per i tumori. Sempre a Chiclayo, i medici terranno una giornata di formazione dedicata al personale sanitario e agli studenti universitari, con un focus sull’aspetto spirituale ed etico, a cura di Ripartiamo Aps. La missione proseguirà nella regione di Cusco, dove i volontari visiteranno prima le comunità andine e poi saranno impegnati in screening della popolazione più vulnerabile, in collaborazione con un’associazione locale.
La missione sanitaria in Perù è stata presentata ieri a Roma, al Senato. “Da medico – ha detto il senatore Ignazio Zullo, capogruppo FDI – Commissione Sanità, che ha promosso l’evento – non potevo non considerare questo slancio di solidarietà da parte di tanti colleghi che sono esempio di buona sanità in Italia e che ora andranno a confrontarsi con la realtà peruviana, portando know how e competenze, ma soprattutto ad aprire un confronto su quelle che sono le buone pratiche del nostro paese, e mi riferisco soprattutto alla presa in carica post operatoria, all’assistenza domiciliare o all’assistenza protetta, ma anche al trattamento del fine vita negli hospice”.
E di buona sanità ha parlato anche Maurizio De Nuccio, direttore generale della Asl Brindisi, che sostiene la missione al fianco di Ripartiamo Aps e della cooperativa San Bernardo. “Desidero ringraziare il senatore Ignazio Zullo – ha detto – per questa iniziativa che ci offre l’opportunità di riflettere sul valore delle missioni sanitarie internazionali e sul ruolo che l’Italia, attraverso i suoi professionisti, può svolgere nel mondo. Non parliamo solo di assistenza sanitaria ma anche di solidarietà, cooperazione e prossimità umana. Parliamo della capacità di portare competenze, tecnologie e organizzazione nei luoghi in cui spesso la salute è un privilegio per pochi e non un diritto garantito a tutti. La nostra esperienza in Puglia e in modo particolare a Brindisi dimostra che i medici, gli infermieri e gli operatori sociosanitari sono ponti di umanità. Queste missioni rafforzano anche il nostro servizio sanitario nazionale perché gli operatori tornano in Italia con prospettive, competenze e sensibilità nuove. Diventa un investimento per la qualità e l’umanizzazione delle cure nel nostro territorio”.
“L’incontro con persone che vivono condizioni di vulnerabilità – ha aggiunto il direttore generale della San Bernardo, Pino Natale – è un’esperienza che non può lasciarti indifferente. Per questo ci tengo non solo a sostenere le missioni ma a parteciparvi personalmente e, una volta in Italia, cerco di trasmettere il senso di compassione e di dedizione alla cura anche agli operatori della cooperativa, che ogni giorno svolgono con coscienza il loro lavoro”.

“Ho accolto volentieri l’invito della Ripartiamo a unirmi alla missione in Perù, dopo quella svolta in Nepal – ha spiegato il prof Roy De Vita –. Ho già avuto un confronto con i colleghi peruviani, che mi hanno presentato casi di donne con tumore al seno, casi che in Italia non siamo più abituati a vedere. Entrerò subito nel vivo con gli interventi di ricostruzione mammaria. Per me l’interesse primario è sempre il benessere delle pazienti, che promuovo anche attraverso la mia Fondazione”.

UFFICIO STAMPA ASL BRINDISI

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