June 9, 2025

Come ampiamente previsto, Michele Emiliano è il nuovo Presidente della Regione Puglia.
L’ex magistrato e Sindaco di Bari per cinque anni (almeno) guiderà la terra che è stata governata per dieci anni da Nichi Vendola.
I pugliesi, quindi, continuano a dare fiducia al centrosinistra per guidare una regione difficile, con tante problematiche ma che, nel corso degli ultimi anni, ha saputo valorizzare tante risorse fino a diventare una delle mete più ambite del turismo internazionale ed una vera e propria eccellenza nel settore eno-gastronomico.

 

Il successo di Emiliano è stato indubbiamente favorito dalla spaccatura del centrodestra. I freddi numeri dicono che, anche cumulando le preferenze di Schittulli e la Poli Bortone, Emiliano avrebbe vinto ugualmente. E probabilmente sarebbe stato così. Ma ancora una volta il centrodestra non è stato capace di mettere sul piatto una candidatura condivisa che potesse mettere in dubbio il successo della compagine avversaria.
E così, già da ieri sera Emiliano ha già lanciato i primi punti del suo prossimo governo: guerra alla Xylella e la questione Ilva. Non solo. Il nuovo Governatore ha subito teso la mano ai grillini offrendo il posto di assessore all’ambiente ad Antonella Laricchia. Ma la candidata M5S, alla prima importante esperienza elettorale, ha detto di non essere interessata a gestire quella “poltrona” tanto importante e ambita quanto impegnativa per le vertenze che andrebbe ad affrontare.

 

La lotta interna al centrodestra tra Francesco Schitulli, voluto da Raffaele Fitto, e Adriana Poli Bortone, candidata da Berlusconi, è vinta dall’oncologo barese (che si attesta intorno al 18% contro il 14% dell’ex Sindaco di Lecce). Per quanto concerne le liste è invece Forza Italia a battere la fittiana “Oltre”, i cui consensi sono stati, però, erosi, anche dalla lista Schittulli/Ncd.
Tra i due litiganti chi gode potrebbe essere Antonella Laricchia, che contende a Schittulli il secondo posto tra i candidati presidenti.
Il M5S ottiene un buon risultato ma non sfonda. Il risultato di lista (circa il 16%) resta lontano da quello ottenuto dal PD (19%) anche il considerazione che il partito di Renzi ha dovuto “donare il sangue” alle due liste civiche di Emiliano (che cumulate raggiungono circa il 13% circa).

 

Restando sulle liste, va sottolineato subito che sono pochissime quello che superano la soglia dello sbarramento. Ad oltre 2/3 dello scrutinio sono soltanto gli schieramenti che avranno presenze in consiglio regionale: PD, Emiliano Sindco di Puglia, Noi a Sinistra, Popolari per Emiliano, M5S, Forza Italia, Oltre con Fitto e Lista Schittulli/Ncd. A sopresa resterebbe fuori la seconda civica di Emiliano (la Puglia per Emiliano), il cui risultato potrebbe essere leggermente inferiore al 4% necessario per ottenere una rappresentanza in assise.
Restano fuori – come da previsione – le candidature di bandiera di Rossi (L’Altra Puglia), Mariggiò (Verdi) e Rizzi (Alternativa Comunista) ma le porte del Consiglio Regionale restano sbarrate anche per Salvini e An/Fratelli d’Italia, a dimostrazione che la Puglia non è più una regione affascinata dalla destra e dalla sue politiche.

 

I dati della provincia di Brindisi ricalcano quelli regionali.

Anche qui Emiliano è nettamente il candidato presidente più suffragato (48%) e la Laricchia ottiene un buon risultato personale (14,5%). La piccola differenza è che la candidata del M5S viene superata sia da Schittulli (18,75%) che dalla Poli Bortone (16,25%) e questo farebbe perdere al M5S la possibilità di eleggere il proprio candidato tra i due consiglieri scelti con il metodo proporzionale all’interno della circoscrizione.

Va leggermente meglio per Riccardo Rossi (trascinato dall’aria di casa rappresentata dall’oltre 4% guadagnato nella città di Brindisi).

 

Tra le liste è nettamente prima quella del Partito Democratico mentre – a 3/4 delle sezioni scrutinate – si contendono la seconda piazza M5S, Emiliano Sindaco di Puglia e Forza Italia.

 
Angela Gatti
Pubblicato il: 1 Giu, 2015 @ 11:19

No Comments