June 10, 2025

La riforma dei porti, tanto attesa, compie finalmente un importante passo in avanti. La proposta, esaminata nell’odierno Consiglio dei Ministri, e che sarà resa nota ufficialmente nelle prossime ore al termine della sospensione tecnica della seduta, prevede tredici autorità portuali di sistema (o distretti). Per la sua elaborazione si è seguito un modello “regionale” di distribuzione delle nuove authorities che prevede per la Puglia un’unica Autorità Portuale, così come per la Calabria e la Sardegna, mentre le restanti dieci sarebbero così ripartite: Genova-Savona, La Spezia-Marina di Carrara, Livorno-Piombino, Civitavecchia, Napoli-Salerno, Sicilia orientale, Sicilia occidentale, Ravenna-Ancona, Venezia e Trieste.

 

Lo rende noto il senatore del Partito Democratico Salvatore Tomaselli, il quale spiega che tale riforma porta in primis ad una semplificazione delle nomine: non sarà, cioè, più necessario il parere degli enti locali – Camera di Commercio, Comune, Provincia – ma solo della Regione di competenza, di concerto con la quale il ministero dei Trasporti deciderà chi nominare presidente del distretto logistico.

Ciò significa che la Regione non avrà più da esprimere un semplice parere, per quanto vincolante, sulle decisioni del ministero, ma avrà un peso maggiore, determinante, rispetto alla vecchia versione della legge 84/94 che parla di “intesa” per la scelta del presidente della singola autorità portuale. Non solo.

 

La riforma porterà anche ad una semplificazione delle autorità, nel senso che i comitati portuali dovrebbero essere formati da cinque membri, riducendone drasticamente il numero dei componenti. Infine, i singoli scali sarebbero gestiti da un Direttore e manterrebbero una propria autonomia amministrativa all’interno del distretto portuale regionale.

 
“Siamo soddisfatti di questa riforma” – afferma il sen. Tomaselli. “D’altra parte ho sempre sostenuto – con assoluta chiarezza – la bontà di una riorganizzazione utile all’insieme del sistema portuale italiano ed al rilancio della sua capacità competitiva a livello globale, anche se questo avesse significato procedere ad una ridefinizione degli stessi enti portuali e dei relativi organi e sovrastrutture. La costituzione, in particolare, di una ‘governance’ unitaria dei porti pugliesi con un unico ente di governo, ma con una strategia coerente e moderna di piena integrazione e valorizzazione dell’intero sistema regionale, é da tempo, per quanto mi riguarda, la soluzione più efficace per valorizzare le potenzialità anche dello stesso porto brindisino.

 

D’altra parte, non ho mai fatto mistero del fatto che non sarebbe stata una tragedia non avere più una Autorità Portuale per come purtroppo l’abbiamo conosciuta in questi anni, purché Brindisi torni ad avere un porto con la ‘P’ maiuscola: polifunzionale, di nuovo “vivo” e capace di attrarre nuovi traffici e di concorrere al futuro produttivo ed occupazionale della città.

Voglio, infine, esprimere un sincero apprezzamento per la tenacia con cui il Ministro Delrio ed i suoi collaboratori, a cominciare dal Prof. Ivano Russo, con cui abbiamo in queste ultime settimane costantemente interloquito sostenendo le ragioni di tale progetto ed, in particolare, l’ipotesi di una unica Autorithy pugliese, hanno portato avanti questo primo, ma significativo, atto di rilancio della portualitá italiana”.

 

Sen. Salvatore Tomaselli
Capogruppo PD Commissione Industria

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