“Abbandonare ogni ipotesi di approdo del gasdotto TAP nell’area brindisina e a concentrarsi – in coerenza con quanto fatto in questi anni – sulla necessità di decarbonizzare il Salento, di procedere a risanare le aree degradate e di aprire su questo punto un confronto stringente sia con il governo nazionale che con Enel”.
E’ quanto chiede in una mozione il consigliere regionale PD Pino Romano, che fa riferimento alla proposta del Presidente della Regione Michele Emiliano di spostare l’approdo del gasdotto nell’area brindisina, “senza tenere conto né delle valutazioni negative e vincolanti espressi dalla commissione VIA sui possibili siti dell’area brindisina, né dei passaggi tecnici ormai definiti, né del parere negativo espresso dal Comune di Brindisi e correttamente comunicato sia al governo nazionale che alla Regione”.
Romano ricorda anche che il territorio interessato non può più ospitare impianti invasivi che renderebbero ancora più problematica la sostenibilità ambientale di un’area già degradata.
Di qui la mozione odierna, fermo rimanendo che “è da sostenere ogni iniziativa tesa a ridurre l’uso del carbone nella centrale di Cerano e ogni provvedimento che preveda, incentivi o acceleri un piano di risanamento e recupero ambientale, e di tutela della salute, come parziale ristoro per i danni provocati in tanti anni da mega impianti energetici e industriali” nella zona interessata.
Di seguito il testo integrale della mozione:
Al Sig. Presidente del Consiglio regionale
MOZIONE
Il Consiglio Regionale della Puglia
premesso che
– sulla questione del gasdotto TAP si continua a discutere, come è accaduto in questi anni, fuori dalle sedi istituzionali e che il consiglio regionale, in quanto organo rappresentativo di tutti i pugliesi, continua a essere tagliato fuori non solo dalle decisioni – che competono ad altri livelli istituzionali, anche nazionali ed europei, ma anche da un confronto di merito sulla situazione in atto;
– il gasdotto TAP è un’opera il cui progetto iniziale è partito nel 2006 e che, in quasi dieci anni, ha attraversato tutti gli snodi procedurali, a livello nazionale e internazionale e che proprio per le decisioni assunte, le autorizzazioni concesse e il lavoro che c’è dietro, fatto di atti formali che in taluni casi hanno superato anche i giudizi amministrativi;
– per tali non può essere rimesso in discussione l’iter seguito e la decisione di localizzare l’approdo nelle marina di San Foca;
considerato che
– il presidente della Regione ha proposto di spostare l’approdo del gasdotto nell’area brindisina, senza tenere conto né delle valutazioni negative e vincolanti espressi dalla commissione VIA sui possibili siti dell’area brindisina, né dei passaggi tecnici ormai definiti, né del parere negativo espresso dal Comune di Brindisi e correttamente comunicato sia al governo nazionale che alla regione;
– il territorio brindisino non può più ospitare impianti invasivi che renderebbero ancora più problematica la sostenibilità ambientale di un’area già degradata;
– per questo è da sostenere ogni iniziativa tesa a ridurre l’uso del carbone nella centrale di Cerano e di ogni provvedimento che preveda, incentivi o acceleri un piano di risanamento e recupero ambientale, e di tutela della salute, come parziale ristoro per i danni provocati in tanti anni da mega impianti energetici e industriali,
impegna il Presidente e la Giunta regionale
ad abbandonare ogni ipotesi di approdo del gasdotto TAP nell’area brindisina e a concentrarsi – in coerenza con quanto fatto in questi anni – sulla necessità di decarbonizzare il Salento, di procedere a risanare le aree degradate e di aprire su questo punto un confronto stringente sia con il governo nazionale che con Enel.
Giuseppe Romano
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