November 5, 2025

ANCE Brindisi esprime forte preoccupazione per l’assenza, nella manovra di bilancio 2026, di misure di sostegno per contrastare il caro materiali e per l’introduzione del divieto di compensazione dei crediti d’imposta con contributi INPS e premi INAIL a partire dal 1° luglio 2026.
Una doppia stretta che – come sottolineato anche dalla presidente nazionale Federica Brancaccio in audizione alla Camera – rischia di compromettere la sopravvivenza di migliaia di imprese e di mettere a rischio il completamento di molti cantieri pubblici e gli obiettivi PNRR.
“Si tratta di una misura incomprensibile e profondamente ingiusta – dichiara Angelo Contessa, presidente di ANCE Brindisi –. Le imprese che, a causa del guazzabuglio normativo, non sono riuscite a vendere i crediti, ma che con correttezza hanno completato le opere confidando nella possibilità di compensarli, si ritroveranno ora a perderli definitivamente. È un paradosso normativo che penalizza proprio chi ha operato con serietà e ha continuato a pagare dipendenti e fornitori nonostante una crisi di liquidità senza precedenti.”
Dal 1° luglio 2026, infatti, i crediti di imposta – come i bonus edilizi – non potranno più essere utilizzati per versare contributi previdenziali o premi assicurativi, limitandone l’impiego alle sole imposte sui redditi e IVA.
Questo blocco, unito alla mancanza di rifinanziamento delle misure per il caro materiali, rischia di determinare una vera paralisi del comparto delle costruzioni, già oggi gravato da aumenti dei costi tra il 30% e il 40% rispetto ai prezzi originari di gara.
“Nel territorio provinciale di Brindisi, dove l’edilizia rappresenta uno dei pochi motori economici ancora attivi, – prosegue Contessa – le imprese non hanno più margini di tenuta. Molte hanno già anticipato risorse proprie per completare lavori pubblici, confidando in Sal bis mai arrivati. Ora, se non potranno nemmeno compensare i crediti, rischiano il collasso finanziario.
In un contesto che già risente della crisi industriale da fine ciclo legata anche alla transizione energetica e quindi segnato da disoccupazione e contrazione della domanda privata, questa decisione rischia di essere il colpo mortale per il tessuto produttivo locale.”
Le misure contenute nei precedenti Decreti Aiuti, che hanno consentito la sopravvivenza di migliaia di imprese, sono vitali per la tenuta del sistema economico del territorio. Per questo motivo ANCE Brindisi sottoporrà la questione all’attenzione di tutti i candidati al Consiglio Regionale Pugliese, affinché possano farsi portavoce presso i propri rappresentanti nazionali di un’emergenza che non è più rinviabile.
ANCE Brindisi chiede dunque al Governo e al Parlamento di intervenire con urgenza:
• rifinanziando almeno 2,5 miliardi di euro per compensare gli extracosti dei lavori già eseguiti e prorogando la misura al 2026;
• rivedendo la norma che limita l’utilizzo dei crediti fiscali, per evitare di azzerare la liquidità delle imprese sane e compromettere la continuità dei cantieri pubblici.
• Tutela delle imprese edili locali attraverso la loro integrazione nelle attività legate al processo di transizione energetica e alla messa a terra dell’accordo di programma.
“Non si può parlare di crescita e di PNRR – conclude Contessa – se si lascia il settore delle costruzioni senza ossigeno. Chiediamo coerenza e rispetto per le imprese che hanno creduto nelle misure legislative, che oggi rischiano di venire meno, ma che nonostante tutto, sono determinate a continuare a fare il mestiere più bello del mondo: i costruttori e ad essere il braccio operativo dello Stato.”

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