August 25, 2025

Una barca a vela comprata con fondi pubblici europei, che, invece di essere utilizzata dalla ditta per lo scopo per cui era stata acquistata (ovvero il noleggio), è stata usata a titolo personale ed è stata addirittura venduta a parenti.

Con questa accusa i militari della Sezione Operativa Navale della Guardia di Finanza di Brindisi hanno denunciato il titolare di una ditta individuale di Brindisi e segnalato altri sette soggetti sospettati di aver partecipato alla truffa.

 

La scoperta è stata eseguita nell’ambito dei controlli volti a verificare l’effettivo utilizzo di natanti e imbarcazioni da diporto a uso commerciale nello specifico settore del cd “charter nautico”.

E’ proprio in tale contesto la Finanza avrebbe accertato che un’imbarcazione a vela, acquisita da un imprenditore facendo ricorso a circa 90mila euro di fondi pubblici veniva utilizzata per tutt’altro scopo.

Secondo i finanzieri l’acquisto della barca era stato eseguito con lo scopo di favorire lo sviluppo di una micro-impresa turistica regionale ma il soggetto proprietario, dopo aver partecipato al bando ed acquisito i fondi, non aveva destinato l’imbarcazione all’uso commerciale intestandola a se stesso per poi procedere ad alienarla a soggetti terzi a lui legati da parentela.

 

Le attività ispettive hanno portato alla contestazione dei reati di frode, falso e truffa.

Il soggetto è stato segnalato all’Autorità Giudiziaria e sul suo conto si provvederà al recupero delle agevolazioni illecitamente percepite.

Oltre all’acquirente, si è proceduto a segnalare alla Procura della Repubblica di Brindisi ulteriori sette soggetti che, a vario titolo coinvolti, si sono resi responsabili nel favorirne l’accesso al bando attraverso una non veritiera progettualità, la successiva erogazione del finanziamento e quindi l’alienazione dell’imbarcazione.

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