Questa mattina sono stati affissi dall’Unione degli Studenti ai cancelli delle scuole superiori di Brindisi degli striscioni che recitano: “La scuola e la democrazia sono nelle nostre mani! 5 Maggio a Roma”.
Dopo mesi e mesi di proteste e proposte alternative il Governo si appresta ad approvare la riforma della scuola entro metà maggio.
La Buona Scuola in realtà di buono ha poco o nulla. Giorno dopo giorno crollano le promesse principali, dalle assunzioni dei precari, sino all’anagrafe nazionale dell’edilizia scolastica.
Al contempo non si ascoltano le tante voci che hanno provato in questi ultimi mesi a porre le vere priorità della scuola. Non ci limitiamo a rivendicare il blocco della riforma, ma opponiamo delle valide alternative. Vogliamo un’Altra Scuola giusta che riparta da sette priorità: un nuovo diritto allo studio col fine di raggiungere la piena gratuità dell’istruzione; un’alternanza scuola-lavoro finanziata e qualificata; finanziamenti per il rilancio della scuola pubblica; una riforma della valutazione in chiave democratica; investimenti sostanziosi sull’edilizia scolastica; un ripensamento radicale dell’autonomia scolastica; una riforma dei cicli scolastici, dei programmi e della didattica.
Dopo intensi mesi di mobilitazioni, assemblee e occupazioni è finalmente stato proclamato lo sciopero generale dei lavoratori da parte dei sindacati per la giornata del 5 maggio. Quel martedì i lavoratori proveranno a chiudere tutte le scuole, raccogliendo un’adesione senza pari alla protesta quantomai necessaria.
Noi studenti ci faremo sentire al loro fianco e vogliamo chiamare in nostro sostegno tutto il Paese.
La riforma del Governo non può passare perché va contro i veri bisogni del Paese, che dovrebbe investire in conoscenza, ricerca e innovazione invece di immaginare scuole a servizio dell’azienda della porta accanto, che dovrebbe investire sul diritto allo studio, sul reddito ed in generale sul sistema d’istruzione pubblico per abbattere le disuguaglianze invece di legittimarle tramite lo school bonus, il 5 per 1000 e l’apertura alle sponsorizzazioni dei privati, che dovrebbe immaginarsi una scuola aperta, inclusiva e democratica, invece di consegnare tutti i poteri in mano ad un Dirigente manager. Non vogliamo lasciare che vinca un modello di scuola autoritario, succube dei privati, di una valutazione punitiva e fucina di precarietà, ma vogliamo una scuola palestra di cittadinanza, democrazia e cooperazione.
Se il Governo non ci ascolterà continueremo a mobilitarci: boicotteremo i test Invalsi il 12 maggio e continueremo a lottare congiuntamente agli insegnanti.
Il 5 maggio saremo in piazza a Roma, vogliamo costruire uno sciopero generale di tutte e tutti, bloccando il Paese intero per dare voce a chi in questi ultimi anni è rimasto inascoltato e costruendo una grande manifestazione nazionale della e per la scuola pubblica nella Capitale.
Il 5 maggio costruiremo a Roma un grande spezzone sociale “La scuola e la democrazia sono #nellenostremani”.
PER INFO PULLMAN DA BRINDISI: uds.provinciabrindisi@gmail.com
Comunicato stampa Unione Degli Studenti di Brindisi
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