Gli agenti del Commissariato di Ostuni hanno tratto in arresto il superlatitante Giovanni Basile, detto Pittbull, personaggio di spicco della malavita ostunese.
L’arresto è stato eseguito intorno alle 13.30 di giovedì 8 ottobre al termine di una lunga ed articolata attività investigativa consistita in laboriosa attività tecnica, certosini pedinamenti, appostamenti ed accertamenti vari.
Le indagini erano state avviate mesi addietro sulla base di elementi investigativi residuati dal materiale probatorio raccolto da questo Commissariato nell’ambito dell’operazione “new deal”, allorché lo stesso Giovanni Basile era stato tratto in arresto, assieme ad altri tre pericolosi pluripregiudicati ostunesi, tutti ritenuti responsabili di gravissimi delitti in pregiudizio di amministratori locali e dello stesso sindaco dell’epoca (2009).
Per la gravità dei numerosi delitti che gli furono contestati (tra cui associazione mafiosa, incendio, minacce aggravate mediante collocazione di cartucce per fucile da caccia e di una testa di cavallo scuoiata, etc.), Basile fu costantemente monitorato dopo il rilascio conseguente al termine del periodo di custodia cautelare anche perché nel frattempo era stato destinatario di altri pesanti provvedimenti restrittivi correlati a sentenze passate in giudicato (tentata estorsione, rapina aggravata in concorso, estorsione in concorso, violenza privata in concorso – Ostuni, furti pluriaggravati e continuati in concorso, estorsione continuata in concorso, furto di energia elettrica).
Nonostante i controlli, Basile riuscì a far perdere le proprie tracce rendendosi irreperibile dal marzo 2013.
Le ricerche operate dagli agenti di polizia avevano fatto emergere alcuni contatti di Basile con ambienti malavitosi in Spagna.
Nel primo pomeriggio di ieri la svolta con un blitz dai contorni rocamboleschi.
Mentre alcuni agenti hanno fatto irruzione nell’abitazione di famiglia altri avevano posto in luoghi ritenuti strategici, come i tetti della zona ottocentesca di Ostuni.
Vistosi scoperto, Basile ha tentato di sfuggire alla cattura, portandosi sul terrazzo di casa per eclissarsi all’interno di una botola in muratura che conduce all’interno di un’abitazione poco distante abitata da alcuni extracomunitari.
Ma i poliziotti appostati sul tetto lo hanno bloccato. La successiva perquisizione dell’abitazione in cui Basile si nascondeva assieme alla moglie e alla figlia minore, ha consentito il sequestro di un telefono cellulare con utenza spagnola, il cui contenuto verrà accuratamente analizzato.
Al termine delle formalità di rito, Basile è stato associato alla Casa Circondariale di Brindisi.
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