August 15, 2025

A circa un mese dalla richiesta di accesso agli atti, protocollata presso il Consorzio di Torre Guaceto lo scorso 23 febbraio, i consiglieri di opposizione del Comune di Carovigno hanno ricevuto un secco no dall’ente, che di fatto e improvvisamente nega loro tale diritto.

 

In conformità con le mansioni previste per l’espletamento del mandato elettivo ricoperto e legittimamente, ovvero ai sensi dell’art. 43, comma 2, D. Lgs. 267/00 e del Regolamento Comunale disciplinante il diritto di accesso ai documenti amministrativi, i consiglieri rappresentanti dei gruppi Ripartiamo dal Futuro, PD, Azione Civica, Gruppo Misto, questa volta avevano richiesto documenti specifici al Consorzio, quali:

– delibere di Assemblea consortile dal 2009 al 2012;
– delibera di CdA che autorizza il presidente a sottoscrivere il contratto a tempo indeterminato al direttore;
– tutta la documentazione relativa all’asta dei terreni e delibere del CdA dove si attesta il non interesse all’acquisto o alla cessione a titolo gratuito;
– tutti i protocolli dei giorni 9/02/2016 e 10/02/2016

 

Per i consiglieri di opposizione il fine della richiesta di accesso a tali atti e documenti è sempre lo stesso: conoscere e approfondire le vicende inerenti la gestione del Consorzio, trattandosi di un ente a partecipazione pubblica, avente quale socio anche il Comune di Carovigno.

 

Dopo settimane di attesa e al limite dello scadere dei 30 giorni concessi per legge, il Presidente del Consorzio Epifani risponde negando la sussistenza del diritto di accesso agli atti per i consiglieri e motivando tale decisione con tanto di parere legale.

 

“Finora avevamo avuto accesso agli atti del Consorzio, cosa è cambiato in questa occasione? – rivendicano i consiglieri – Forse abbiamo richiesto documenti non più generici ma specifici, troppo specifici? Forse ci è fatto divieto di capire, di indagare…?”

 

I consiglieri, che avevano recentemente richiesto anche la convocazione di un consiglio monotematico su Torre Guaceto, continuano a invocare trasparenza e legalità: “Se la gestione dell’ente è trasparente, se non c’è nulla da nascondere perchè rifiutare una richiesta di accesso agli atti? Dobbiamo desumere che forse qualcosa da nascondere c’è! E soprattutto perchè  sperperare i soldi del Consorzio in pareri legali? Forse perchè occorre un bel parere legale per aggirare la sussistenza di un diritto! Inoltre chi ha autorizzato il presidente a chiedere un nuovo parere legale? L’Assemblea consortile con capofila il Comune di Carovigno e il Sindaco Brandi o il CdA che in quel periodo era totalmente azzerato? Sembra che a Torre Guaceto non solo non si ottengano risposte – concludono – ma non si possano neanche fare domande! Sembra che Torre Guaceto non sia un ente a controllo pubblico ma solo un ente privato!”

 

I consiglieri si domandano inoltre se il Comune di Brindisi, il WWF, il Ministero dell’Ambiente e la stessa Commissione Ambiente al Senato, siano a conoscenza del fatto che ora i consiglieri comunali non abbiano più diritto di accesso agli atti del Consorzio.

 

Date tali e tante incongruenze i consiglieri chiedono subito un incontro al Prefetto di Brindisi, allo scopo di ristabilire quella trasparenza sempre decantata e a stento praticata.

 

 

I consiglieri
Massimo Lanzilotti – Ripartiamo dal Futuro
Marzia Bagnulo – PD
Carmela Uggenti – Gruppo Misto
Vincenzo Radisi – Azione Civica 

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