Quando il diavolo ti accarezza vuole… Aprile in Blues”.
Si narra che una tra le prime canzoni italiane dedicata alla musica dei buoni sentimenti fu “Scettico Blues” nel 1919.
Tuttavia, in quegli anni il fascismo aveva proibito la diffusione della musica americana e del jazz.
Il brano “Saint Louis Blues” diventò “Tristezza di San Luigi” e fu inciso da Natalino Otto e dal Trio Lescano.
Questa e altre storie sono raccontate in “Aprile in Blues”, la rassegna radiofonica che Radiazioni Cult Musica Poesia Resistenza dedica ogni anno alla cosiddetta “musica del diavolo”
Venerdi 17 aprile alle ore 22.00, la Via del Blues sarà ospite di Ciccio Riccio.
Con Dino Panza, storico armonicista della formazione barese, si parlerà, tra i vari argomenti, di “VDB Music Circus”, un’ importante iniziativa nata di recente dedicata al blues pugliese che Radiazioni Cult sta seguendo con puntualità e interesse su Ciccio Riccio e sulle pagine di Brundisium.net.
“Aprile in Blues” è una rassegna dettata dal cuore che si distingue e si fa apprezzare per genuina sincerità e passione.
Un altro carico di blues in vinile ci aspetta per lasciarci catturare dalla voce e dalla musica delle radici.
Si celebra sabato 18 aprile il Record Store Day, il cui scopo è quello di celebrare i negozi di dischi indipendenti sparsi in tutto il mondo.
Il Record Store Day è nato nel 2007 e coinvolge ogni anno numerosi artisti insieme a mostre d’arte, la stampa di vinili e CD in edizione limitata.
In Italia i Baustelle proporranno l’album del 2005 “La Malavita” in vinile.
Ennio Morricone pubblicherà “Il mio nome è nessuno” del ’73, mentre sarà disponibile sempre in vinile “Bella ‘mbriana” di Pino Daniele.
Sotto forma di “7 pollici” sarà invece pubblicato “Oh Battagliero/Guerra e pace” dei CCCP, Alan Sorrenti tornerà con il 45 giri di debutto “Vorrei incontrarti/Un fiume tranquillo”.
Anche il cantautore Claudio Lolli ha pensato al 45 giri con “Aspettando Godot/Michel”.
Per gli amanti del vecchio progressive rock italiano, segnaliamo “La tua casa comoda/Donna Vittoria” de Il Balletto di Bronzo.
MARCO GRECO
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