L’associazione #ADESSOPUOI in collaborazione con il gruppo GEGI e la Casa circondariale diBrindisi, realizzerà un progetto che vedrà protagonisti i detenuti.
“E’ possibile essere padre in carcere?”, questo il titolo del progetto che vedrà a lavoro counselor e psicoterapeuti che opereranno a titolo del tutto gratuito.
Questo progetto nasce dalla profonda riflessione su come viene gestito il distacco nella relazione padre-figlio di fronte ad un evento forzato come la detenzione, e si propone attraverso l’utilizzo di strumenti quali il counseling, la fotografia e il grounding di accompagnare i partecipanti in un percorso personale e di gruppo che porti ad esplorare quali emozioni e quali dinamiche avvengono in chi, forzatamente, viene separato dalla propria famiglia. La privazione della libertà, per mezzo di detenzione, non è solo una pena da scontare in termini di tempo, nasce da un principio che è quello della rieducazione del detenuto affinché possa reintegrarsi nella maniera più corretta nella società una volta fuori.
Livia Antonucci-Presidente associazione #Adessopuoi
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