August 12, 2025

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Weekend di Ferragosto senza un letto libero a Brindisi. Dal 15 al 17 agosto, per una coppia in cerca di pernottamento, la missione appare impossibile: su Booking.com, zero disponibilità in città; su Airbnb, appena tre soluzioni residue; qualcosa in più su TripAdvisor, che però rimanda spesso a un contatto diretto con le strutture. Segnali chiari di un vero e proprio boom di prenotazioni.

Il dato non è isolato. L’intera stagione estiva ha visto il centro e il lungomare animati da frotte di visitatori, molti dei quali hanno scelto di fermarsi a dormire, rompendo lo schema del turismo “mordi e fuggi” tipico delle crociere. Pernotti e pasti nei ristoranti locali hanno così generato un indotto tangibile per la città.

Brindisi offre oggi un ventaglio di sistemazioni in grado di intercettare diverse fasce di viaggiatori: dagli hotel ai B&B, dalle case vacanza agli appartamenti di lusso. La città è diventata una base strategica per scoprire la Puglia: l’aeroporto a portata di mano, collegamenti efficienti e la possibilità di raggiungere in un’ora, minuto più minuto meno, mete come Lecce, Ostuni, Alberobello, Cisternino o Porto Cesareo.

Se in altre zone si parla di un turismo pugliese in fase calante, Brindisi sembra raccontare un’altra storia: quella di un territorio che, senza clamore, ha saputo attrarre flussi costanti, fidelizzare i visitatori e imporsi come hub del turismo regionale. Ora, però, serve affiancare agli investimenti privati una strategia pubblica – in termini di immagine e servizi – che, quantomeno, sappia recuperare lo spirito e la visione della pianificazione di qualche anno fa.

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