Massimo Ferrarese si sente diffamato da un articolo pubblicato in seno alla rubrica “Satyricon” e chiede un ingente risarcimento danni del giornale on line BrindisiReport.it. L’Assostampa Puglia interviene e solidarizza con la redazione del sito internet.
In breve è questa la vicenda di una vicenda (evitabile) che andrebbe assolutamente ridimensionata per il bene di tutti i contendenti e per la serietà di tre mondi – politico, imprenditoriale e giornalistico – che dovrebbero mettere al bando querele e litigi, concentrarsi su argomenti più rilevanti e, nelle rispettive differenze di opinioni e obiettivi, fare sistema nell’esclusivo interesse del territorio.
Di seguito riportiamo integralmente la nota con cui Assostampa Puglia solidarizza con BrindisiReport.it (solidarietà che anche la redazione di Brundisium.net manifesta pienamente, nella convinzione che Massimo Ferrarese – come già fatto in altre occasioni – sappia mettere un punto ad una vicenda che non rende merito all’intelligenza di nessuna delle parti in causa e degli utenti della stampa locale).
Il Congresso Regionale dell’Assostampa di Puglia,
esprime piena solidarietà agli editori e alla redazione del giornale online BrindisiReport.it, che nei giorni scorsi si sono visti recapitare dal presidente dell’Invimit (ed ex presidente della Provincia di Brindisi) Massimo Ferrarese una richiesta di risarcimento danni per un ammontare di oltre 500mila euro per un articolo di satira.
In un periodo in cui la libertà di stampa è messa sempre più in discussione, ci sembra paradossale che si arrivi a minacciare una testata giornalistica per un articolo ironico, in cui peraltro non riusciamo a ravvisare quanto dichiarato dai legali del ricorrente, e cioè “volgarità e tentativi di diffamazione, aggressioni gratuite e attacchi alla reputazione e all’onore”.
E sembra poi incredibile come si possa sostenere che non fosse comprensibile che l’articolo incriminato non fosse un articolo di satira, visto che la cosa appare chiara ed evidente fin dalle prime righe dello scritto.
La richiesta di risarcimento appare dunque strumentale e finalizzata a mettere un bavaglio all’informazione locale indipendente. Pertanto invitiamo il ricorrente a rivedere la propria posizione: forse il diritto di replica e una lettera, magari ironica, sarebbero bastati a far emergere posizioni differenti. Condivisibili o meno che siano.
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