Ennesima segnalazione ed ennesima storia che riguarda uno dei parcheggi interni dell’ospedale Perrino di Brindisi.
In particolare concerne il parcheggio che insiste nella parte sottostante la struttura, destinato per buona parte ai disabili ed al quale si accede dalla via che costeggia il pronto soccorso.
Proponiamo due foto scattate nella mattinata di oggi ed inviate alla nostra redazione.
Dalle immagini è possibile osservare come un Suv Range Rover, senza contrassegno handicap, sia stato parcheggiato sul lato disabili ed in una zona dove non è assolutamente possibile sostare.
Non solo.
Sembra quasi che il conducente abbia voluto battere il record delle “occlusioni in un colpo solo: ha lasciato la vettura sul marciapiede, davanti allo scivolo per disabili ed a pochi centimetri da una delle porte di ingresso del nosocomio.
In questo modo l’auto – che, come si vede dalle immagini, non è la sola a sostare in modo irregolare – impedisce ai disabili l’ingresso da una delle porte ad essi riservati. Come se non bastasse, inoltre, appare lampante che un disabile su sedia a rotelle sia costretto a percorrere, non il marciapiede, bensì il tratto di strada asfaltato che viene percorso dalle auto.
Non è la prima volta che Brundisium.net si occupa di questo spazio all’interno dell’Ospedale Perrino di Brindisi.
Purtroppo gli stessi tipi di problematiche si erano segnalate già nel 2008 ma da allora – evidentemente – poco o nulla è cambiato. Sia nella mentalità delle persone che nei controlli.
Eppure il messaggio che nell’Agosto 2008 fu lasciato sul parabrezza di un’automobile parcheggiata all’ombra nello spazio riservato esclusivamente ai portatori di handicap, rappresentava una vera e propria lezione di educazione civica che andrebbe a genio anche agli incivili fotografati in mattinata.
“HAI PRESO IL MIO POSTO – PRENDITI PURE IL MIO HANDICAP”
Anche se trattasi di una proprietà privata l’amministrazione può predisporre la rimozione del veicolo, previa significativa segnaletica,un area di deposito e il recupero delle spese di rimozione.
aldo_indini@libero.it