August 24, 2025

Raccolgo la richiesta di aiuto lanciata presidente della Provincia Maurizio Bruno e, sulla questione Santa Teresa, allego l’interrogazione già presentata al Governo nella giornata di oggi. D’altronde il tempo stringe ed appare evidente come l’allarme occupazionale, amministrativo e sociale figlio della scellerata Legge del Rio debba essere in qualche modo affrontato con l’impegno di tutti i partiti e tutti i rappresentanti istituzionali.

 

Detto questo, e restando a disposizione del presidente Bruno per future iniziative che vorrà proporre, non posso esimermi da alcune considerazioni di carattere prettamente politico e amministrativo. Stupisce e un po’ delude, infatti, l’atteggiamento tenuto nei mesi scorsi dallo stesso presidente che, di fronte ai dubbi espressi dal sottoscritto in materia di riordino e cancellazione delle province e soprattutto in materia di negativi riflessi su occupazione e servizi, piuttosto che rispondere a tono – e nelle dovute sedi e modalità – ha preferito affidarsi all’amato Facebook e al suo noto e apprezzato senso dell’umorismo.

 

Preoccupa, invece, come la situazione, già nota da mesi, non sia stata affrontata per tempo, per poi saltare nuovamente fuori all’ultimo momento di fronte alle legittime preoccupazioni dei dipendenti.

 

Incuriosisce, infine, come l’accorato appello di Bruno faccia riferimento a, parole sue, “strumenti normativi che hanno di fatto sgretolato dal punto di vista economico e organizzativo le varie Province del territorio italiano”.

 

E così, prendendo atto della presa di coscienza del presidente (che ammette come “il tutto sia conseguente – è sempre Bruno che parla – di una incompletezza del quadro legislativo nazionale e all’assenza di legislazione regionale relativa a deleghe ed eventuali progetti finanziabili con misure comunitarie”) mi permetto di far notare come tanto il governo nazionale quanto quello Regionale siano, non certo da ieri, i domicili istituzionali del Partito Democratico. Insomma, di chi siano le responsabilità e chi debbano essere gli interlocutori mi pare ben chiaro.

 

Quindi, sì. Raccolgo l’appello e sono pronto a fare la mia parte. Eppure, ho anche io una richiesta da avanzare. E cioè che il presidente Bruno, evidentemente confuso dai tanti (forse troppi?) incarichi ricoperti possa comunque mettere ordine tra i suoi impegni e prendere coscienza, anche, dei suoi ruoli istituzionali. Ché non sempre essere garanti politici sul territorio dei propri superiori permette altrettanta cura dei problemi, invero più gravi, dei cittadini.

 

Pietro Iurlaro (Forza Italia)
Senatore della Repubblica

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