Sull’incendio che ha devastato terreni confiscati alla mafia ed affidati a Libera riceviamo e pubblichiamo i seguenti comunicati:
On. Davide Mattiello (PD – Componente Commissione Antimafia), on. Elisa Mariano ed on. Salvatore Capone (PD), on.Toni Matarrelli (Sel):
Se dovesse confermarsi la matrice dolosa dell’incendio che ha devastato il raccolto di un terreno confiscato ad un clan mafioso ed affidato alla cura della cooperativa sociale “Terre di Puglia-Libera Terra”, ci si troverebbe di fronte ad una grave ed allarmante intimidazione destinata all’intera popolazione brindisina. Non sarebbe infatti casuale la scelta di mirare e colpire al cuore delle attività di “Libera”, sodalizio che ha operato alacremente nel tentativo di edificare, sulle macerie lasciate dalla criminalità organizzata, valenti realtà imprenditoriali finalizzate al recupero sociale. Urge quindi che l’episodio, tanto più preoccupante perché dimostrerebbe la spudoratezza delle cosche locali a rialzare la testa anche in un frangente di apparente calma, sia avversato, al di là di ogni formula retorica di solidarietà, da quel fronte comune – popolato dalle istituzioni democratiche, dalle forze di polizia e dalla cosiddetta società civile – con attenta ed immediata efficacia. L’insediamento criminale in terra di Brindisi, pur se negli anni fiaccato da una esemplare azione dello Stato, non può dirsi annichilito e necessita quindi di uno sforzo supplementare di responsabilità ed investimenti. Per la nostra parte dispiegheremo una cura concreta per contrastare la dimensione criminale e rilanciare una lotta non saltuaria ai fenomeni mafiosi di qualsivoglia rango.
Partito Democratico – Segreteria Provinciale di Brindisi:
Ci addolora apprendere dell’incendio che ha distrutto 10 ettari di grano coltivato sui terreni confiscati alla famiglia Buccarella a Tuturano, affidati recentemente alla cooperativa sociale “Terre di Puglia – Libera Terre”.
Esprimiamo la più sentita solidarietà ad Alessandro Leo, Presidente della Cooperativa e a tutti coloro che con lui quotidianamente si impegnano a restituire alla collettività ciò di cui è stata privata, lavorando sui beni confiscati, trasformando il frutto di azioni criminali in lavoro, speranze, futuro, cultura di legalità.
Nessuno può restare indifferente, tutti siamo chiamati a rilanciare con ancora più forza questo messaggio di legalità per continuare il lavoro di liberazione del nostro territorio. Siamo certi che il fuoco non fermerà l’impegno costante di questi ragazzi e di tutti coloro i quali ogni giorno si spendono per questa nobile causa.
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